Sette arresti a Cuneo per furti in abitazione: bottini milionari, colpito anche il cremonese
Ci sono anche i presunti autori di una rapina in villa a Soncino dello scorso gennaio e di un furto all’interno di un capannone a Viadana, tra gli arrestati in un’operazione congiunta della Polizia e dei Carabinieri di Cuneo, con il supporto della Questura e dellArma di Modena. Si tratta di sette uomini, tutti nomadi Sinti piemontesi, pregiudicati, ritenuti gli autori di una rapina e di 22 furti in abitazione consumati nelle province di Cuneo, Cremona, Reggio Emilia, Piacenza e Mantova, nel periodo compreso tra i mesi di settembre 2018 e gennaio 2019.
Il livello criminale dei 7 soggetti arrestati era tale da fare configurare per 4 di loro l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei gravi reati documentati.
In particolare le risultanze investigative condotte dal personale della Squadra Mobile di Cuneo e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno permesso di fare emergere la totale spregiudicatezza con cui gli indagati mettevano in atto i furti e l’accurata azione di pianificazione che precedeva e seguiva ognuno di questi. È stato così possibile appurare che i 7 si erano procurati una sicura sistemazione logistica in un appartamento della città di Modena, dove si rifugiavano dopo la commissione dei reati predatori nelle province limitrofe. Inoltre per garantirsi la buona riuscita dei colpi, in diversi di questi si presentavano presso gli obiettivi prescelti utilizzando segni distintivi in uso alle Forze dell’Ordine (Carabinieri e Guardia di Finanza), quali pettorine, cappelli e tesserini di riconoscimento falsificati artigianalmente, così da carpire in prima battuta la fiducia delle vittime e assicurarsi infine una fuga indisturbata.
Il sodalizio si avvaleva altresì dell’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati nonché di attrezzature e materiali idonei al taglio di casseforti e di veicoli di grossa cilindrata per i frequenti spostamenti tra le varie province. Per quanto accertato gli arrestati, che non avevano alcun tipo di impiego lavorativo lecito, con il profitto delle razzie compiute arrivavano ad avere un guadagno mensile di oltre 25 mila euro a testa tra denaro contante e la successiva ricettazione dei preziosi abilmente sottratti. Tale provento veniva utilizzato per foraggiare i successivi colpi, speso per mantenere un elevato stile di vita mondana e per acquistare capi d’abbigliamento di alta moda ed automobili di pregio.
Gli arresti sono stati materialmente eseguiti nei comuni di Magliano Alpi (CN), di Trinità (CN) frazione San Giovanni Perucca e di Modena, con un dispositivo imponente ma discreto, che ha permesso di portare a compimento gli arresti velocemente ed in piena sicurezza.
I dettagli dell’operazione verranno illustrati nella conferenza stampa di venerdì 8 marzo ore 10:30 presso la procura del tribunale di Cuneo.