Cronaca

'Le donne di Cremona', una serie di ritratti storici inediti per celebrare 8 marzo

Per l’8 marzo, il Centro Locale di parità, CrArt e il Comune di Cremona presentano una ricerca documentaria inedita sulle figure femminili poco o per nulla conosciute che hanno avuto un ruolo a Cremona nei secoli passati e fino ai nostri giorni . “Le donne di Cremona, vite, storie e protagoniste in città” è il titolo della pubblicazione che verrà presentata questo pomeriggio alle 16,30 presso la Fondazione Città di Cremona in piazza Giovanni 23° dall’assessore Rosita Viola e dalla consigliera della Fondazione Paola Romagnoli. Il volume, curato da Elena Poli, guida turistica di CrArt, consiste in 15 schede che descrivono l’impegno femminile nel sociale e nella cultura nella nostra città, incluso un capitolo dedicato all’Istituzione trecentesca del ‘Consorzio della Donna’ dedicato alla Vergine Maria e un altro sulla congregazione delle Oblate, ordine che si ispirava alla regola francescana del soccorso a poveri e malati e che ebbe in Maddalena Guerrini (metà del ‘500) la figura preminente in città.

Il corpo della pubblicazione è costituito da schede monografiche che tracciano un quadro della vitalità della società cremonese. Figure dedite alla carità: come Eufrasia Tegnizzi, fondatrice, nel secondo Cinquecento, della “Casa delle Maddalene, vedove e malmaritate’, che ospitava donne che rinunciavano al peccato o di religione ebraica; o all’arte, come Margherita Caffi, pittrice di nature morte  della seconda metà del Seicento, tra le pochissime donne ad essere ammesse all’Accademia di san Luca di Milano; o ancora al teatro, con Giulia Rangoni Ariberti, modenese d’origine e sposata al marchese cremonese Giovan Battista Ariberti, animatrice del primo teatro cittadino, l’attuale Filodrammatici che nel Seicento era collegato alla residenza nobiliare tramite l’arco che ancora oggi sovrasta via Araldi Erizzo.

Un capitolo è dedicato a Rosa Mariani, cantante lirica del primo Ottocento per la quale appositamente Gioacchino Rossini musicò il personaggio di Arsace di Semiramide rappresentato alla Fenice di Venezia nel 1823. A lei recentemente è stata intitolata una piazza nel quartiere di Bagnara. Ci porta nel clima del Risorgimento e agli ideali patriottici la figura di Anna Corbari, che nel pieno della prima guerra d’indipendenza, con la città spopolata di uomini, si prodigò per offrire assistenza sanitaria ai tanti ospedali improvvisati. E sempre in quel clima troviamo Elisabetta Barozzi Beltrami, tra le prime a fare sventolare il Tricolore dopo la proclamazione della guerra contro l’Austria e in prima fila a sfidare Radetzsky all’ingresso vittorioso delle truppe austriache in città dopo il fallimento della I Guerra d’Indipendenza.

Si arriva al Novecento con la marchesa Paolina Ala Ponzone, sposata Cimino, che volle lasciare tutti i suoi averi alla Regia Scuola Cimino, al fine di formare e dare un futuro ai giovani orfani della I Guerra mondiale; e poi ancora Fanny Mina Rizzi, madre del pittore Antonio, autore del sipario del teatro Ponchielli; Paolina Pozzali Crotti, cantante d’opera, scrittrice e benefattrice. Virginia Carini Dainotti è una delle indiscusse protagoniste del mondo bibliotecario italiano del XX secolo, una  delle donne cremonesi, sebbene fosse nata a Torino, che hanno fatto la storia per il ruolo chiave giocato all’interno della biblioteca. Fu sotto la sua guida, nel 1936, che la biblioteca dei Gesuiti ospitata nell’allora convento (oggi liceo Manin) venne trasferita nell’attuale sede di via Ugolani Dati; fu antesignana di un concetto di biblioteca aperto alle masse, sul modello della public library americana, rivolto ad una intera comunità di lettori con servizi di divulgazione atti a sostenere il diritto di ogni cittadino di essere informato.

Carmela Baricelli fu una ardente sostenitrice della dignità del lavoro e un prototipo di femminista nella Cremona di fine 800, animatrice della Società Operaia Femminile e della Camera del Lavoro, autrice di  “L’istruzione popolare. Libro di lettura per operai e contadini”. La vicenda di Lidia Bittanti è quella di una intraprendente imprenditrice nel settore tessile, mentre quella di  Jole Rambelli ci fa conoscere una delle prime scrittrici italiane di fantascienza, e probabilmente l’unica ad occuparsi esclusivamente di questo genere, anche se l’attività principale fu quella di traduttrice di opere di scrittori statunitensi e inglesi. Tra l’altro tenne corrispondenza con il grande scrittore Isaac Asimov.

Autori delle schede sono Elena Poli, Serena Carpaneto, Anna Adami, Tommaso Giorgi, Angela Bellardi. g.b.

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