Volontari al lavoro Ripulito il Torrione di via Ghinaglia
Il torrione di via Ghinaglia, ultimo baluardo rimasto in piedi del castello di Santa Croce, è stato ripulito dai rifiuti che incivilmente vengono spesso buttati nel fossato. Una decisione, che riprende un’iniziativa già messa in campo due anni fa, messa in campo dalle associazioni Cremona Com’Era e Cremona Progetto Rinascimento.
Come spiega l’architetto Angelo Garioni, “ci sono una decina di volontari al lavoro, che insieme ad alcuni ragazzi richiedenti asilo, stanno ripulendo dalle erbacce l’aiuola e il fossato”. Con il lavoro di pulizia sono riapparsi i ciotoli che erano ormai invisibili. “Nell’aiuola verranno piantati dei bulbi, che sono stati portati da chi frequenta l’oratorio di sant’Ilario” continua Garioni. “Un lavoro quello dei volontari, meticoloso e accurato, che valorizzerà questo pezzo di storia cremonese”.
Il castello di Santa Croce poteva essere ritenuto per importanza il secondo castello italiano dopo quello sforzesco; quello che ne resta, sul lato destro di via Ghinaglia, è in realtà la ricostruzione effettuata intorno al 1520 ai tempi della dominazione francese. La sua storia copre un arco di circa quattro secoli, tra il 1370, quando ne venne iniziata la costruzione sull’area dove precedentemente esisteva la chiesa di Santa Croce da cui prese il nome, fino al 1789, quando Francesco II d’Austria ne decretò l’abbattimento dopo che si erano manifestati pesanti sintomi di cedimento.?Isolato dalla cinta muraria della città, il castello costituiva una fortezza indipendente, affacciata sul greto del fiume Po che allora scorreva poco lontano dalla città nei pressi dell’attuale via Massarotti.