Cronaca

L'Ass. Latinoamericana di Cremona scrive a Mattarella 'No a golpe in Venezuela'

L’associazione Latinoamericana di Cremona ha deciso di intervenire pubblicamente sulla questione venezuelana attraverso una lettera che il proprio Consiglio Direttivo ha indirizzato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che è stata pubblicata sul profilo Facebook dell’Associazione (leggi il testo integrale). In riferimento all’intervento del Ministro degli esteri Moavero Milanesi in Parlamento, infatti, ALAC ha voluto esprimere “la propria netta contrarietà alle posizioni, lesive della sovranità e dell’autodeterminazione di un popolo, assunte recentemente dal Governo Italiano rispetto alla crisi in Venezuela”.

Per l’associazione, infatti, il mancato riconoscimento della legittimità delle elezioni 2018 che hanno portato alla rielezione di Nicolas Maduro, rappresenta, di fatto, il riconoscimento di fatto “la legittimità di Presidente ad interim di Juan Guaidò, autoproclamatosi tale in piazza con un falso giuramento sull’articolo 233 della costituzione” e “con la richiesta di nuove elezioni presidenziali, di fatto si va ad interferire pesantemente nei processi politici di un paese sovrano”.

Dopo aver ricordato le “decine e decine di osservatori internazionali” che hanno “validato il processo elettorale come democratico”, l’ALAC ha evidenziato come “riconoscere il golpista Guaidò come presidente significherebbe commettere un atto irresponsabile che aggraverebbe ulteriormente il conflitto interno nel paese sudamericano avvicinandolo sempre più al pericolo di una guerra civile o di un intervento militare esterno, a direzione USA, volto ad un ‘regime change’ condotto in nome di presunte ragioni umanitarie che al contrario non farebbe altro che aumentare le sofferenze, le distruzioni e le perdite di vite umane”. Una preoccupazione che trova l’appoggio di diversi operatori, a partire “dall’ONU” e da Paesi come “Messico e Uruguay”.

Pertanto dall’Associazione Latinoamericana cittadina, si invita il Governo ad impegnerai per favorire un confronto, attraverso l’ONU, tra Maduro e l’opposizione venezuelana per scongiurare una guerra civile e si sprona l’Italia ad evitare ogni ipotrdi di intervento militare perché sarebbe “lesivo del diritto internazionale e del diritto all’autodeterminazione dei popoli” ed “ogni eventuale cambiamento in Venezuela spetta solo al popolo venezuelano poterlo decidere”. Si esorta infine il Governo “attraverso le proprie rappresentanze diplomatiche, a chiedere che il Governo colombiano ponga termine ad ogni prassi di contrabbando, soprattutto di benzina e generi alimentari e farmaceutici, che provenendo dal Venezuela attraverso la frontiera, vanno ad alimentare il mercato nero ed ogni tipo di mafie regionali ed internazionali”.

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