Cronaca

Robecco d'Oglio, stalla-lager Carcasse e illecito smaltimento liquami scoperti da Forestale

Maltrattamento di animali e gestione irregolare di reflui zootecnici. Sono le accuse contestate al titolare di un allevamento di Robecco d’Oglio in seguito ad un’indagine portata avanti dal gruppo carabinieri forestale di Cremona guidato dal colonnello Gianni Rainieri. Un’indagine durata più di due mesi e nel corso della quale l’intero allevamento, costituito da oltre 800 bovini da latte, era stato sequestrato.

All’interno, i carabinieri della forestale avevano trovato una settantina di carcasse di animali in diversi stadi di decomposizione. Le carcasse, alcune accatastate in cumuli all’interno di trincee, e altre sparse in mezzo agli altri animali vivi, giacevano lì da molto tempo. Secondo gli accertamenti, si trattava di animali ammalati che non erano stati curati, probabilmente per problemi economici da parte del titolare, e che una volta deceduti erano stati ammassati all’interno dell’allevamento. Le carcasse sono state poi tutte smaltite in una ditta del parmense. Il titolare, tra l’altro, non solo non faceva curare gli animali ammalati, ma non dava neppure cibo sufficiente ai vitelli, trovati denutriti.

Ma c’è di più: oltre ad un grave quadro di violazioni igienico sanitarie accertato anche dai carabinieri di Noe e Nas, durante le indagini sono anche stati effettuati controlli sulla salubrità del latte destinato all’industria alimentare, e in questo caso le verifiche hanno portato ad accertare l’assenza di grossi parametri negativi.

E poi l’aspetto ambientale. L’indagine è nata in seguito ad un’attività di perlustrazione della zona da parte dei carabinieri della forestale che avevano notato la presenza di liquami nei dintorni dell’allevamento. Gli accertamenti svolti insieme ai responsabili dell’Arpa hanno portato alla luce anche una gestione irregolare dei liquami, tanto che all’inizio si era persino temuto un quadro di inquinamento ambientale, pericolo fortunatamente scongiurato.

Attualmente l’allevamento non è più sotto sequestro, ma è comunque tenuto costantemente monitorato, anche perché la situazione relativa ai liquami non è ancora del tutto risolta.

Sara Pizzorni

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