Lettere

Ciclabile di viale
Trento Trieste, Bordi
replica a Bonali

da Francesco Bordi

Egregio direttore,

dopo aver letto la risposta inqualificabile del consigliere Bonali alla mia lettera sui problemi della Pista Ciclabile di Viale Trento e Trieste, mi ero ripromesso di non andare oltre e non replicare a una nota che si qualifica da sola come testimoniano i numerosi commenti onLine. Preso però atto della interrogazione della Consigliera Ceraso, e della lettera di un disabile (si siglava EB), ritornerò sui miei passi, consegnando queste poche righe.

Come da prassi questa amministrazione quando è a corto di argomenti parla d’altro, se pongo dei problemi nel merito (sicurezza, barriere architettoniche fermate bus), i “4 cavalieri della pedalata assistita” invece di rispondermi mi rinfacciano quanto fatto in passato, come se questo li potesse in qualche modo autorizzarli a fare sciocchezze.

Per l’ennesima volta mi si rinfaccia una striscia gialla, un provvedimento emergenziale da me adottato, peraltro confortato dal parere della Polizia Locale e dal Servizio Traffico, per togliere biciclette dal marciapiede. Un espediente certamente perfettibile che, comunque, a distanza di 5 anni non ha dato luogo a incidenti rilevanti, speriamo che tra un lustro si possa dire la medesima cosa della sosta lungo il viale, tanto più che la famigerata linea gialla è stata ed e tuttora adottata come segnalazione di corsia ciclabile anche dall’attuale giunta.
Peraltro anche le poche risposte date sono risibili, cito qualche chicca:

• Manfredini:“sosta più ordinata e gratuita e in totale sicurezza per tutti”: forse all’assessore è sfuggito che le manovre di ingresso agli stalli avvengono in piena corsia stradale bloccando una corrente veicolare, per entrambe le corsie

• Bonali: “per mantenere il numero di posti auto in progetto”: oggi il consigliere Ceraso parla di 70 posti in meno e solitamente è molto ben informata

• Bonali “Il cordolo è facilmente sormontabile dal 95% delle persone e la restante parte ha varchi a distanza più che ragionevole”: questa è una piccola perla di saggezza che merita una risposta più articolata. Tralascio l’affermazione dell’opera sormontabile dal 95% delle persone a cui si chiede di entrare in alcuni tratti in una aiuola con terreno, mi chiedo però se è nel potere del consigliere Bonali realizzare opere pubbliche insormontabili da qualcuno, non mi pare che la normativa vigente in materia di Barriere Architettoniche permetta questo. La cosa però più incredibile e che al restante 5% si prospetti l’uso di un varco, quasi sempre chiuso dalle auto in sosta, che non ha le caratteristiche idonee al transito di una carrozzina, che immette su una pista ciclabile, dove il pedone non è ammesso, e per raggiungere il marciapiede deve attraversare una striscia di terra, difficilmente percorribile da una carrozzina, in corrispondenza del filare delle piante, per poi accedere a una altra corsia ciclabile, anch’essa preclusa all’uso pedonale, per arrivare finalmente allo spazio dedicato ai pedoni. Fantastico!

In conclusione ammetto che mi piace seguire i cantieri, del resto la pensione non è lontana, ma ancor di più mi piace assistere alle reazioni scomposte della “combriccola del pignone” e mi aspetto ancora una risposta su quanto da me fatto in passato.
Al proposito ricordo loro che la striscia gialla realizzata a fianco del viale è argomento ormai fiacco e abusato, richiamato nelle ultime 4 o 5 risposte a mie note. Se proprio debbono rinfacciarmi losche ombre nella mia vita, confesso che ancora porto il peso morale di una nota presa alle elementari dopo un litigio con un altro alunno, e, ancor peggio, l’onta di una punizione ricevuta dalla suora alla scuola materna perché non terminai il succo di frutta. Fatene buon uso.

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