Cronaca

Pizzighettone, azzerato il Cda dell'Ente Fiere: dimessi anche Viciguerra e Malvezzi

Dopo Beltrando Ghidoni, anche Graziano Malvezzi e Cristina Viciguerra lasciano il Consiglio di Amministrazione di Pizzghettone Fiere dell’Adda, la partecipata comunale che gestisce gli eventi fieristici del paese. Un Cda che, quindi, risulta azzerato. Le dimissioni sono state presentate congiuntamente lo scorso 4 febbraio da Malvezzi (rappresentante del Gruppo Volontari Mura, nominato dall’ex sindaco Carla Bianchi) e Viciguerra (quota rosa entrata a far parte del Cda da Marzo 2018, nominata dall’attuale primo cittadino Luca Moggi) e comunicate attraverso una nota stampa congiunta. In ogni caso va comunque specificato che Malvezzi ha rassegnato le dimissioni a livello personale e non come Gvm, mentre Viciguerra lascia anche l’incarico di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni “ricoperto con professionalità sin dagli albori di PFA già dalle precedenti associazioni e comitati”.

Se le dimissioni di Ghidoni (rappresentante Pro Loco) erano state archiviate come una scelta personale, in realtà contenevano in sé già i malumori per il nuovo indirizzo preso da Pfa con Pro Loco che, di fatto, attraverso il gesto del proprio consigliere (anche se tecnicamente i componenti della partecipata vengono nominati direttamente dal sindaco, nda) aveva mostrato la propria insoddisfazione per il ruolo giocato in Pfa. A questa uscita si somma, come detto, quello degli altri due consiglieri che sottolineano proprio come “la principale ragione delle dimissioni deriva da una diversa filosofia di utilizzo di Pfa da parte dell’attuale Amministrazione comunale rispetto alla precedente, con cui era stata siglata la convenzione, scaduta il 31 Dicembre 2018 e sottoscritta da Malvezzi e dall’ex sindaco Carla Bianchi”. Una convenzione che, “ricalcando le precedenti, prevedeva un ampio ventaglio di utilizzi e di servizi in capo a Pfa al solo scopo di non precludere alla società eventuali opportunità che avrebbero potuto presentarsi in futuro”, “ma le priorità, la mission e gli obiettivi indicati dal sindaco Bianchi rimanevano quelli di organizzare e promuovere eventi fieristici e di altro genere all’interno delle mura e dare in affitto la location delle mura al fine di creare una vetrina per il paese con ricadute economiche benefiche ma anche fare reddito da reinvestire sulle mura con interventi concordati, per renderle sempre più fruibili ed appetibili”.

Una visione, secondo quanto scrivono nella nota congiunta Malvezzi e Viciguerra, diversa rispetto a quella che ha l’attuale Amministrazione che “che vede per Pfa obiettivi più ampi da una parte (società di servizi?) – non tenendo peraltro in considerazione che così com’è strutturata Pfa ben difficilmente si riuscirà a gestire altro, oltre al già oneroso onere di organizzare fiere -, ma più limitati dall’altra”. Se in passato la filosofia era “di fare reddito (con investimenti tangibili), oggi l’Amministrazione Moggi guarda a Pfa anche per altri compiti e anche e soprattutto come supporto ad iniziative del comune – e non solo – che prevedano gratuità e impiego di risorse e forza lavoro che, anziché creare profitto, diventano un costo per Pfa, con relative ripercussioni non solo dal punto di vista economico e degli investimenti ma anche, rispetto al passato, delle strategie, e soprattutto della filosofia e del cosa debba fare Pfa”.

A venire a mancare, dunque, sono stati “i presupposti e quella sintonia indispensabile per poter continuare a lavorare serenamente e di conseguenza sono state rassegnate le dimissioni al sindaco”, anche se Malvezzi e Viciguerra hanno messo “a disposizione nel limite del possibile e gratuitamente la loro professionalità nel gestire al meglio una società pubblica come Pfa con tutti gli oneri e i pochi onori”. “Tanto è stato fatto – concludono amaramente -, senza troppo evidenziare come era stata ereditata Pfa, e tanti progetti sono stati frenati dall’Amministrazione Moggi. Progetti volti ad incrementare ancor più – e in particolare nei mesi invernali – le opportunità di manifestazioni nella cerchia muraria. Come ad esempio il progetto dei camini che avrebbe reso possibile sfruttare le mura per tutto l’anno”.

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