Regime dell'arte, conferenza di Loffi su Farinacci e la politica culturale a Cremona
‘Farinacci e la politica culturale a Cremona’ è l’argomento del prossimo appuntamento del ciclo di conferenze legate alla mostra ‘Il Regime dell’Arte’, curata da Vittorio Sgarbi e Rodolfo Bona, in corso al Museo Civico ‘Ala Ponzone’. A parlarne, giovedì 21 febbraio alle 17.00, nella Sala Puerari (via Ugolani Dati 4), sarà Fabrizio Loffi giornalista e ricercatore, che ha lavorato nelle principali testate locali ed è stato direttore del settimanale Mondo Padano con cui collabora curando l’inserto culturale. Ha al suo attivo varie pubblicazioni di storia e cultura locale e, in particolare, per il Comune di Cremona, ha realizzato la ricerca storica su Palazzo Duemiglia e sulla copia della Vittoria Alata di Bedriaco del Museo Archeologico di S. Lorenzo nel 2017.
Nel suo intervento il relatore ricostruirà, attraverso le pagine de ‘Il Regime fascista’, e in particolare della rubrica ‘Diorama filosofico’ curata da Julius Evola, le tappe del percorso decennale che, tra i primi mesi del 1928 e la fine del 1939, ha portato alla formulazione dell’ideale estetico del fascismo, fondato sul recupero dello spirito della classicità romana contrapposto alle tendenze novecentiste europee, di cui il Premio Cremona rappresenta la sintesi e la conclusione. Per affinare la politica culturale del regime Roberto Farinacci si affida, a partire dal 1932 e fino al 1943, a Julius Evola, che chiama a collaborare i principali esponenti del nazionalsocialismo e del razzismo spirituale per dar vita a quello che vorrebbe essere l’uomo nuovo del fascismo. Ma sarà lo stesso Evola, qualche anno dopo, a giudicare questa rivoluzione culturale fascista “uno scherzo”.