Cultura

Ministero Cultura, viaggio nei territori: il 7 giugno tocca a Cremona

Il ministro Bonisoli durante la sua ultima visita a Cremona

Cremona sarà una delle cinque tappe italiane del percorso avviato dal ministero dei Beni Culturali per promuovere l’identità culturale del Paese, attraverso la commissione Reti museali e sistemi territoriali, istituita a ottobre scorso dal ministro Alberto Bonisoli. Obiettivo principale è quello di tracciare le linee guida per sviluppare tutte le possibili strategie di collaborazione e cooperazione tra le istituzioni pubbliche, private e le realtà produttive territoriali, puntando all’aumento della fruibilità di tutti i siti nel Paese. L’audizione cremonese si terrà il 7 giugno; la prima sarà il 13 marzo a Catania, la seconda il 10 aprile a L’Aquila, la terza il 14 maggio a Genova. L’ultima, infine, si terrà il 4 luglio a Treia, in provincia di Macerata.

Il ciclo di incontri permetterà di ascoltare le esperienze e le migliori tecniche di chi opera nel mondo della cultura. Non solo. Per consentire agli esperti del settore di prender parte alle audizioni in programma da marzo a luglio, il Mibac ha attivato una casella di posta elettronica all’indirizzo: commissioneretiesistemi@beniculturali.it.

“Abbiamo deciso di avvicinare il Ministero agli attori e agli operatori del settore culturale del nostro Paese con un unico scopo: renderli protagonisti. Da mesi lavoriamo in questa direzione e intendiamo dare loro la possibilità di partecipare, essere ascoltati e consultati direttamente per raggiungere così il maggior numero possibile di soggetti”.

“Dopo l’ultima data – aggiunge la presidente della commissione Reti museali e sistemi territoriali, Daniela Tisi – potremo tracciare un bilancio di questa seconda fase di ascolto delle istanze dei territori, per poi passare riuscire a stilare le linee guida per una gestione complessa del patrimonio culturale da fornire al ministro Bonisoli entro settembre”.

Ci sono circa 5000 musei in Italia, tra cui 500 che appartengono allo Stato. Tra gli altri, invece, ci sono situazioni di privati, di famiglie, proprietà comunali, ecclesiastiche e di fondazione. Il problema è che hanno difficoltà a comunicare tra di loro e hanno diversi modelli di gestione, quello che bisogna fare è metterli in comunicazione, a prescindere dalla proprietà e in modo da poter essere offerti come unicum.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...