Nuovo 'raid' del vandalo del distributore, il tabaccaio: 'Loro impuniti, noi non tutelati' VIDEO
Alle 2 di notte dell’8 febbraio scorso, ubriaco e probabilmente anche sotto l’effetto di droghe, aveva preso a calci e pugni, danneggiandolo, il distributore automatico di una tabaccheria di via Giordano. Il giorno dopo, alle 4 del mattino, è tornato con un amico davanti alla tabaccheria e si è ‘attaccato’ a lungo al citofono, svegliando il marito della titolare che spesso dorme nel retro del negozio. Era stato lui stesso, il giorno prima, a chiamare i carabinieri. “L’ho visto dalle telecamere”, ha spiegato il tabaccaio, “e l’ho riconosciuto. Non ha detto nulla, ma sicuramente voleva che uscissi per farmela pagare. Io invece non mi sono mosso e ho chiamato i carabinieri”. Ma nulla si è potuto fare contro di lui, sia la sera dell’8 febbraio che il giorno successivo. Il giovane, un ragazzo romeno regolarmente residente in provincia, è a piede libero. “Non incolpo i carabinieri”, ha detto, amareggiato, il tabaccaio, “è la legge che non va. Ci ha danneggiato il distributore ma dopo che è stato identificato è stato lasciato andare. Ci hanno spiegato che serve che mia moglie, che è la titolare, sporga denuncia. Si, va bene, e poi?”. “Che cosa avrei dovuto fare quando è tornato la seconda volta?”, si è chiesto l’esercente, allargando le braccia. “Se uscivo e lo affrontavo, poi mi mettevo nei guai con la legge, e questo non posso assolutamente permettermelo”. “Sono comunque cose che fanno riflette”, ha detto ancora il tabaccaio: “se poi succede qualcosa di più grave e ti toccano qualcosa di caro, magari negli affetti, non capisci più niente. Ti parte l’embolo e alla fine reagisci, anche se te ne penti subito. Io sono un onesto cittadino che lavora e che ha tutto da perdere, e non mi sento tutelato, mentre queste persone restano impunite. Siamo in Italia, in altri paesi queste cose non le vedi”.
Sara Pizzorni