Cronaca

Addizionale comunale Irpef: a Cremona +27% in 5 anni Il grosso della crescita nel 2013

AGGIORNAMENTO – In cinque anni (2012-2016) l’addizionale comunale Irpef a Cremona è incrementata del 26,34%, passando da 7.231.248 euro del 2012 ai 9,136.026 del 2016, con l’incremento maggiore tra il 2012 e il 2013. Ancora più incisivo il dato se si considera quanto paga ogni cittadino: si parla infatti di +27,07%. Insomma, se nel 2012 un cremonese pagava mediamente 134,01 euro di irpef comunale, nel 2016 ne pagava 170,28. Una stangata non indifferente, soprattutto se si considera che i redditi (su cui si calcolano queste imposte) sono ben lontani dall’essere stati incrementati (anzi, negli ultimi 15 anni sono calati del 48% – vedi articolo).

Secondo i dati in possesso dell’amministrazione comunale, il salto si è verificato tra il 2010 e il 2013, quando le aliquote comunali sono passate dallo 0,15% (così era nel 2010) allo 0,35% del 2011, allo 0,65% del 2012, allo 0,80% del 2013. Da allora l’aliquota è rimasta la stessa. Tanto che nel 2013 la cifra complessiva era già salta a 9.013.000.

Incremento, sebbene molto più basso, anche per l’addizionale regionale, che ha registrato nel quinquennio analizzato un +5,54%, passando dai 266,75 euro pro capite del 2012 ai 281,54 del 2016 (+14,79 euro). Mettendo insieme addizionale regionale e comunale, emerge che a Cremona l’incremento complessivo è stato del 10,40%, passando dai 439,39 euro pro capite del 2012 ai 484,97 del 2016.

Guardando al dato provinciale, l’addizionale comunale è incrementata ben del 34,96%, passando dagli 89,89 euro pro capite del 2010 ai 121,31 del 2016.

E i principali comuni del territorio? A Crema la somma delle due addizionali è passata dai 426,78 euro annui pagati mediamente da ogni cittadino nel 2012 ai 490,52 del 2016 (+63,78 euro). A Casalmaggiore invece l’incremento è stato più contenuto: da 332,83 euro a 374,62 (+41,79). Chi abita a Castelleone è passato dal pagare 376,97 a 427,04 euro (50,77 euro in più), mentre chi abita a Soresina da 339,23 a 398,10 euro (+58,87). Altissimo l’incremento a Soncino: in cinque anni si paga circa 88 euro pro capite in più (da 332,66 a 420,67). Il Comune in cui ad oggi si paga di più di imposte comunali e regionali è Malagnino: 511,73 euro pro capite (contro i 422 del 2012), mentre quello più economico è Ca’ d’Andrea, dove ogni cittadino mediamente paga 220,84 euro.

I dati sono contenuti nel recente rapporto di ConfProfessioni. “Le cause della crescita smisurata delle imposte locali sono note: esse riflettono le esigenze di cassa degli enti locali a fronte dei tagli perpetrati negli ultimi anni dalle manovre di finanza pubblica” si legge nel documento. In  tale contesto, “l’incremento delle addizionali potrebbe essere dovuto proprio al fatto di risultare poco visibile: mentre un aumento dell’Iva o dell’Irpef richiama l’attenzione di media e opinione pubblica, quello delle addizionali – delegato agli enti locali – passa quasi inosservato”.

Disaggregando i dati per area geografica, secondo la ripartizione utilizzata dall’Istat, si può osservare come nel Nord Ovest si concentri circa un terzo dell’ammontare delle addizionali regionali, a fronte del 19% del Nord Est, del 24% del Centro e del 25% del Mezzogiorno. La Lombardia è la regione che determina il maggiore ammontare di addizionale: nel 2016 circa 2,26 miliardi, ovvero il 18,90% dell’imposta raccolta su tutto il territorio nazionale. A seguire troviamo il Lazio con circa 1,76 miliardi (14,71%), il Piemonte con circa 1,26 miliardi (10,57%) e l’Emilia Romagna con circa 1,11 miliardi (9,28%).

Secondo il report, peraltro, la situazione potrebbe peggiorare nel 2019: “la legge di bilancio 2019, infatti, non ripropone il blocco dell’aumento delle imposte locali già previsto per gli anni 2016, 2017 e 2018 dal comma 26 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n.208 e successive modificazioni, blocco che nel caso di specie impediva l’incremento delle addizionali regionali e comunali rispetto a quelle in vigore per il 2015”.

Laura Bosio

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