Centrodestra, prime crepe sul nome di Zagni La Ceraso non ci sta
Centrodestra unito? Le premesse c’erano tutte, ma la fuga in avanti di mercoledì sera con il blocco della rosa di candidature a sindaco e la convergenza forzata sul solo nome di Alessandro Zagni, sta incrinando e rompendo la coalizione. I mal di pancia sono presenti sia tra i leghisti (parecchi commenti negativi sulle scelte anche sul nostro sito) che tra diversi rappresentanti del centrodestra cittadino. Ma quello che più preoccupa la coalizione è la rottura che già si vede con i rappresentanti delle liste civiche che, secondo un sondaggio di cui da tempo si vocifera, potevano assicurare quel 10% in più alla coalizione che poteva bastare a far vincere il centrodestra al primo turno. La prima a sfilarsi è Maria Vittoria Ceraso che, con una nota durissima, critica l’imposizione del nome di Zagni che ha vanificato il lavoro per la ricerca dell’unità.
Ecco il documento di Maria Vittoria Ceraso.
Gentilissimi, per impegni personali non ho potuto partecipare alla riunione del tavolo di lavoro del centrodestra che aveva come ordine del giorno “candidature e accordo di programma”. Avendo appreso della convergenza unanime dei partiti e delle liste civiche presenti sulla candidatura a Sindaco di Alessandro Zagni comunico che la sottoscritta, qualora vi sia il via libera anche a livello regionale, non sosterrà la suddetta candidatura e pertanto non farà parte, né personalmente né come rappresentante di una civica, della coalizione di cui è espressione alle prossime elezioni. In un mio recente intervento pubblico, nel quale auspicavo che il centrodestra si presentasse unito alla prossima tornata elettorale, avevo già sottolineato alcune criticità legate alla candidatura di Zagni, sia rispetto al metodo con il quale era stato individuato il suo nominativo sia nel merito della proposta, criticità di cui rimango fermamente convinta. Successivamente ho accolto volentieri l’invito a sedermi al tavolo di lavoro del centrodestra nel momento in cui i presupposti erano la condivisione di massima di un accordo di programma e una pluralità di candidature tra le quali scegliere, in base a criteri condivisi, il candidato Sindaco. Ma la partita si è chiusa ancora prima di iniziare perché al tavolo non è arrivata alcuna rosa di nomi che potesse aprire una serio confronto. La riflessione che andava fatta era il valore aggiunto di una candidatura rispetto ad un’altra considerando che i voti della Lega, nel contesto attuale, sembrano assicurati a prescindere dal nome del candidato Sindaco e tenuto conto del fatto che a Cremona il suddetto partito ha ottenuto risultati elettorali collegati più al simbolo che alle candidature personali che hanno sempre avuto in termini di preferenze risultati molto modesti. La vera sfida quindi sarebbe stata individuare un candidato capace di intercettare i voti della parte più moderata della coalizione di centrodestra, e perché no anche degli insoddisfatti del centrosinistra. Certamente ad oggi Zagni potrà godere, rispetto alla precedente sfida elettorale con lo stesso candidato Galimberti nella quale è risultato perdente, del maggior traino dei voti della Lega. Ma siamo certi che gli elettori più moderati del centro destra seguiranno l’indicazione dei partiti e delle civiche di riferimento di votare un candidato che sembra più il frutto di un compromesso politico e soprattutto della mancanza di coraggio e di idee a proporre candidature alternative, che di una reale convinzione? In questo contesto, in vista delle prossime elezioni, mi riservo di decidere se continuare o meno il mio impegno politico che attualmente non sarebbe coerente con la decisione assunta dal tavolo del centrodestra”.