Cronaca

Uncini metallici per spillare soldi dai videopoker del bar Due a processo

Avrebbero rubato soldi dalle macchinette videopoker dal bar Garden di Gadesco Pieve Delmona avvalendosi di due uncini metallici. Uno stratagemma per far erogare il denaro senza vincere. A processo davanti al giudice Maria Stella Leone ci sono i romeni Claudiu Talpos e Alexandru Ciurcui, entrambi di 37 anni, accusati di furto aggravato. Il fatto risale al 21 gennaio del 2017, giorno in cui i due imputati erano stati arrestati dai carabinieri di Vescovato. Ad avvertire i militari era stato il titolare del locale, che aveva già visto la coppia giocare ai videopoker nel suo bar una decina di giorni prima. Due soggetti che al titolare del Garden non erano piaciuti, tanto che si era segnato la targa della loro auto, una Seat Ibiza nera. Nei giorni successivi il titolare si era accorto di un ammanco di 400 euro dalle macchinette derivante da una irregolare erogazione di denaro per vincite mai maturate. Per quell’episodio era stata sporta denuncia contro ignoti.

Nel bar, i due imputati ci erano ritornati il 21 gennaio successivo. Il titolare, che li aveva riconosciuti, aveva chiamato i carabinieri, convinto che gli autori di quell’ammanco di 400 euro fossero loro. Nel locale, uno dei due, poi identificato per Claudiu Talpos, aveva cominciato a giocare al videopoker ‘Dream Set’, ma quando si era accorto dell’arrivo dei carabinieri si era diretto in bagno. Talpos e Ciurcui erano stati controllati. Il primo era stato trovato in possesso di 130 euro in monete da un euro e da due euro che poi aveva cambiato alla cassa del bar. Successivamente nel cestino dell’immondizia dell’antibagno del locale, il titolare aveva trovato due uncini metallici che i carabinieri avevano poi acquisito e posto sotto sequestro. Strumenti che per l’accusa sarebbero stati utilizzati per sollevare i tasti di gioco, inducendo la macchinetta ad erogare indebitamente delle vincite.

Ad una verifica tecnica sulle macchinette alle quali i due imputati avevano giocato era emerso che su quella utilizzata da Talpos risultava una ‘anomalia funzionale’ idonea a far erogare indebitamente del denaro. Il video della macchinetta descriveva l’avvenuta e ripetuta avaria per un totale di 54 operazioni anomale. Da un controllo incrociato eseguito dal tecnico era emerso che dalla macchinetta mancava la somma di 170 euro.

I due imputati, entrambi con precedenti penali, erano finiti agli arresti. A carico di entrambi era stata sequestrata la somma di 475 euro ritenuta provento di un’attività delittuosa.

Oggi in aula sono state sentite le testimonianze del comandante della stazione di Vescovato Adriano Garbino, del titolare del locale e del tecnico che aveva esaminato le macchinette. La sentenza sarà emessa il prossimo 9 maggio.

Sara Pizzorni

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