Renato Fiamma, funzionario del carcere, va a processo per peculato. Spariti 15.000 euro
Dovrà affrontare un processo, Renato Fiamma, funzionario in servizio presso il carcere di via Cà del Ferro. Oggi il gup Elisa Mombelli ha ritenuto che ci fossero elementi tali da rinviarlo a giudizio con l’accusa di peculato. Per la procura, Fiamma, cassiere dell’amministrazione carceraria e già consigliere comunale area Pd, si sarebbe intascato 14mila 487,37 euro, somma che avrebbe dovuto depositare presso le Poste Italiane “nel fondo detenuti”. L’episodio risale allo scorso 9 marzo, giorno in cui la somma avrebbe dovuto essere depositata in posta. In quel momento l’imputato si sarebbe accorto di aver perso la busta contenente i contanti. I soldi non sono più stati trovati. Lo stesso funzionario, ben sapendo che sarebbe stato indagato, avendo lui stesso la disponibilità di quel denaro per ragioni di ufficio, ha sporto denuncia.
“L’ufficio del mio cliente”, ha detto l’avvocato della difesa Paolo Carletti, “era accessibile a più persone”. “All’interno del carcere”, ha continuato il legale, “c’è un evidente spregio del regolamento, ma anche qualcosa in più”. E ha citato l’ultimo caso emerso dalle cronache riguardante la sparizione della cassaforte dal locale spaccio-bar interno al carcere. Nella cassaforte c’erano oltre 5mila euro, l’incasso di qualche settimana. Non solo: come ha riferito l’avvocato, “non più di un anno fa nel locale caldaia del carcere sono stati trovati dei bossoli. Sarebbe il caso che la procura allargasse di più l’indagine”. “In dibattimento”, ha fatto sapere Carletti, “contiamo assolutamente di dimostrare l’innocenza di Fiamma e di lasciare integra la sua onorabilità”.
Sempre secondo la difesa, l’imputato, una volta accortosi della sparizione del denaro, avrebbe tentato in tutti i modi di ripianare l’ammanco, chiedendo anche prestiti ad amici e conoscenti, ma poi, non riuscendo a reperire tutta la somma, tre settimane dopo il fatto si era presentato in procura per sporgere denuncia. Da quel 9 marzo, Fiamma, come ha sostenuto il suo difensore, “è in shock totale. E’ ancora in malattia e ha anche un’invalidità psichiatrica”. Gli atti del processo Fiamma sono contenuti in un fascicolo di otto pagine. “Mi è capitato tante volte di vedere fascicoli con reati molto minori, come per esempio un reato di ingiurie, molto più corposi”, ha concluso Carletti.
Il processo si aprirà il prossimo 16 aprile.
Sara Pizzorni