Giustizia: a Cremona ridotti i tempi dei processi monocratici e collegiali
Nelle ore in cui vengono approfonditi i temi legati alla giustizia in occasione dell’anno giudiziario, la cui cerimonia di inaugurazione si è svolta ieri Brescia, emergono anche i dati sui tempi, ma non solo, dei processi a Cremona. Un andamento definito ‘più che positivo’ nella relazione della presidente del tribunale Anna di Marino, considerando le criticità di cancelleria e di organico.
Ecco i numeri dell’attività dell’ufficio nei settori civile e penale nel periodo compreso tra il primo luglio del 2017 al 30 giugno dell’anno scorso.
Il settore penale:
Nel dibattimento si è registrato un amento delle sopravvenienze monocratiche, e cioè dei procedimenti che sono arrivati al tribunale in composizione monocratica. Nei processi monocratici, pendenti all’inizio del periodo risultano 668 processi, sopravvenuti 1775, esauriti 1163 e pendenti alla fine del periodo 1280. Di cui 283 sentenze di condanna e 329 di assoluzione. I dati del collegiale vedono 33 pendenze all’inizio del periodo, 54 sopravvenuti, 49 esauriti e 38 pendenti. 24 le sentenze di condanna e 8 di assoluzione. Nella relazione si legge che l’aumento delle sopravvenienze monocratiche e collegiali, in raffronto allo scorso anno, si deve, ragionevolmente, alle migliorate condizioni di organico dell’ufficio della procura e all’impulso organizzativo dato dal suo procuratore. Positivo il dato dei procedimenti definiti in confronto alle rilevazioni del precedente periodo: per il monocratico ne sono stati definiti 1163 contro i 903 dell’anno prima, mentre per il collegiale definiti 49 a fronte dei 29 precedenti.
La durata media dei procedimenti varia dai 192 giorni per il monocratico, laddove la maggioranza dei processi (665) è definita con sentenza entro i sei mesi, ai 289 giorni per il collegiale, settore in cui la maggioranza dei processi (20) è definita, sempre con sentenza, da sei mesi ad un anno. Si rimarca il miglioramento rispetto agli indici del 2016/2017, laddove la durata media per il monocratico era di 260 giorni e per il collegiale di 338 giorni.
Nell’ufficio gip/gup emerge il ‘notevolissimo’ impegno dei tre magistrati addetti, i quali hanno definito un rilevante numero di procedimenti riportando la situazione a livelli fisiologici, dopo le difficoltà successive all’accorpamento con il tribunale di Crema. Per quanto riguarda i movimenti dei procedimenti noti, quelli pendenti all’inizio per periodo sono risultati 3096, quelli sopravvenuti nel periodo, 3750, quelli esauriti con provvedimento definitorio, 3653 e i procedimenti pendenti alla fine del periodo, 3193. “Il felice andamento dell’ufficio”, si legge nella relazione, “è riflesso nei tempi di definizione: le archiviazioni vengono definite in pochi giorni (anche a fronte di un numero considerevole di opposizioni che, fisiologicamente, incidono sui tempi), mentre per i rinvii a giudizio e i riti alternativi i tempi stanno sensibilmente e progressivamente scendendo, ormai, a livelli del tutto fisiologici”.
Il raffronto con il dato statistico dell’anno precedente attesta che la durata media per le archiviazioni è passata da 64 giorni a 10 giorni; per i rinvii a giudizio da 483 giorni a 409 giorni, e per i riti alternativi da 714 giorni a 609 giorni.
Il settore civile:
Procedure di sfratto per morosità: dal picco del 2013/2014 con 678 iscrizioni c’è stata un’inversione di rotta: gli sfratti iscritti tra luglio 2017 e giugno 2018 sono stati 448, in linea con l’anno precedente, così come sono rimasti pressoché immutati i procedimenti per Atp (accertamento tecnico preventivo): 63 contro i 60 dell’anno precedente, nonostante l’introduzione, con la riforma, dell’obbligo di svolgimento di questo mezzo di istruzione preventiva in materia di responsabilità professionale medica. Se ben fatto, l’accertamento tecnico può evitare la causa.
Volontaria giurisdizione e tutela delle persone fisiche: si registra un continuo seppur non eccezionale incremento dello strumento dell’amministrazione di sostegno: aumentano gli anziani e gli abbandonati. I dati: 344 nuove iscrizioni, pendenti 1783 procedure contro le 1618 pendenti al 30 giugno 2017, con l’aggiunta di 738 tutele.
Esecuzioni mobiliari e immobiliari: nel periodo di riferimento, si nota una ripresa delle definizioni a seguito di vendita forzata, a conferma della pallida ripresa economica che si ricava anche dalla riduzione delle procedure di sfratto per morosità.
Diritto di famiglia: si registra un modesto incremento dei procedimenti per separazione e divorzio, del risarcimento del danno da incidenti stradali o delle controversie con la pubblica amministrazione.
Fallimentare: 58 fallimenti dichiarati, a fronte di 123 istanze. Il 60 % è rappresentato da fallimenti ‘incapienti’ destinati a chiudersi il più rapidamente. Concordati preventivi: 12 pendenti, 9 definiti, 12 pendenti.
Settore lavoro, previdenza e assistenza: a fronte di 610 pendenti iniziali, 668 sopravvenuti, 778 definiti, di cui 542 con sentenza, la pendenza finale si attesta a 500 ( -18, 03%). Cause ordinarie: 427 sopravvenienze (-9%), di cui 334 in materia di lavoro e 93 di previdenza e assistenza; 275 procedimenti di ingiunzione (-20%).
Sara Pizzorni