Inadempienze di Sport Management, Platé: 'Questioni tecniche, non politiche'
E’ terminata ancora una volta in bagarre la questione della piscina comunale, tornata oggi in consiglio comunale con l’ordine del giorno di Maria Vittoria Ceraso e Giorgio Sozzi che chiede la risoluzione della convenzione in essere tra Comune e gestore Sport Management, applicando l’articolo 15 che la prevede “in caso di reiterata deficienza e negligenza nell’espletamento del servizio, accertate dal Concedente ed imputabili al Concessionario, allorché la gravità e la frequenza delle infrazioni commesse”. L’odg è stato respinto con 11 voti a favore , quelli della minoranza compatta, e 17 contro.
L’assessore allo Sport Mauro Platé nella sua risposta conclusiva è tornato sul concetto di convenzione ‘vincolata’: per ogni inadempienza sono previste sanzioni. “Il tema della gestione non dovrebbe nemmeno essere tema di consiglio, perchè afferisce agli uffici tecnici del Comune, di cui in questo momento viene messa in dubbio l’affidabilità. Mi dispiace che si continui ad alludere ad atteggiamenti miei e della Giunta di favore nei confronti di questa società. La risoluzione del rapporto non è materia del Consiglio. Devono verificarsi alcune condizioni ‘gravi’ che vanno verificate. Il processo dei controlli ha una sua complessità e sono in corso da mesi: sono già state comminate sanzioni per ritardi della società nell’invio di documenti relativi alla gestione, sanzioni a valere sulle fidejussioni a suo tempo versate. Altre voci di possibili inadempienze sono al vaglio degli uffici, e se saranno verificate e comprovate saranno sanzionate. Vorrei ricordare che questo è possibile grazie al fatto che è stato fatto un bando pubblico, dal quale è risultato un vincitore tenuto ad obblighi contrattuali. In precedenza questo tipo di verifiche non era possibile”. Insomma, per la Giunta Galimberti la questione non è politica, al contrario di quello che pensano gli esponenti di minoranza che si sono scagliati tutti, chi più chi meno, contro l’amministrazione: lo hanno fatto Ventura, Sozzi, Carpani, Everet, Giovetti, Lanfredi, mentre a difesa si sono espressi Carletti, Antonioli, Bona. Dura in particolare Ceraso: “Alcune inadempienze sono già palesi e non potete dirmi che non è una questione politica il fatto che i cremonesi paghino di più di quanto stabilito in convenzione quando si parla di tariffe vincolate: tutti coloro che hanno acquistato un abbonamento annuale o un pacchetto da 10 ingressi hanno dovuto sostenere in più rispetto al costo della tariffa vincolata i 19 euro (solo per abbonamenti a periodo) e i 4/3 euro di adesione all’ente di promozione sportiva. E non si tratta di meno di una decina di persone ma di qualche centinaia”.
Aggressivo Ventura, presidente della Commissione Vigilanza che a novembre aveva già sviscerato la questione: “Applicate le sanzioni anche per gli aumenti delle tariffe che sulla base degli accordi dovevano essere vincolate. Quanto alla normativa sulle visite medico sportive, signor assessore si informi: il certificato va fatto solo per chi fa agonismo. Nessuna federazione né ente di promozione sportiva prevede l’affiliazione, quindi con obbligatorietà di certificato medico per fare attività non agonistica”.
Un dibattito che nelle espressioni di voto si è acuito in maniera sempre più acre da parte della minoranza e che è sfociato nel voto di bocciatura.