A Cremona business da 200 milioni col Regno Unito: in calo, ma Brexit non spaventa
Nonostante il tema Brexit sia sempre sul tavolo – in questi giorni in modo particolare – non dovrebbero esserci grosse ripercussioni sul business con il Regno Unito. L’interscambio italiano con la Gran Bretagna, infatti, supera oggi i 25 miliardi di euro: 17 miliardi di export e 8 di import. Tra Lombardia e il Regno Unito, invece, il giro di affari è di 6,7 miliardi nei primi nove mesi del 2018, il 26,3% del totale italiano, di cui 3,8 miliardi di export e 2,8 di import. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e della sua azienda speciale Promos per le attività internazionali sugli ultimi dati Istat a settembre 2018. Milano con 2,5 miliardi di scambi guida la classifica regionale, seguita da Bergamo e Brescia con oltre 700 milioni. Le crescite più consistenti a Sondrio (+14,2%) e Brescia (+11,9%).
Macchinari e mezzi di trasporto i prodotti più esportati, nell’import spiccano invece i prodotti farmaceutici e chimici. Il Regno Unito è il sesto partner commerciale lombardo per l’intero settore manifatturiero. La Lombardia è la prima regione sia per importazioni (35% del totale) che per esportazioni (22,3%),seguita da Emilia Romagna e Veneto per export (rispettivamente 18,3% e 15,4%).
Per quanto riguarda Cremona il totale dell’interscambio nei primi nove mesi del 2018 è di 191.089.960 euro, pari al 3,5% del totale e con un calo vicino al 5% rispetto al 2017 quando il valore totale era superiore ai 200 milioni (200.760.235). A penalizzare maggiormente la nostra provincia è il dato sull’import, calato del 19,2% rispetto ad un anno fa, mentre l’export cresce del 2,3%. Si tratta, in ogni caso, del peggior dato lombardo in termini di volume d’affari, con l’eccezione di Sondrio, fermo a poco più di 27 milioni, ma, come detto, con una crescita del 14,2%. A livello di variazione rispetto al 2017, invece, quello della nostra provincia è il nono dato lombardo: peggio solo Como (-5,7%), Milano (-5,8%) e Monza e Brianza (-19,5%).
In ogni caso, secondo quanto riportato da Promos, l’eventuale Brexit non dovrebbe incidere più di tanto sulla situazione attuale. Le conseguenze, infatti, secondo le circa 500 imprese che operano con l’estero sentite dall’azienda speciale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi non saranno rilevanti per la maggioranza degli operatori. C’è però il 40% di chi ha risposto al questionario che si aspetta un calo comunque contenuto e in genere inferiore al 10% del proprio business estero, come conseguenza dei diversi rapporti con le imprese britanniche.
mt