Cronaca

La conosce su fb e comincia a molestarla. In 7 giorni la chiama 57 volte . A processo

Molestata da un uomo conosciuto su facebook. E’ l’incubo vissuto nell’estate del 2014 da Cristina, romena residente nel cremonese, che per una settimana è stata tempestata di messaggi e di mail di posta elettronica da parte di Antonio, 54 anni, pugliese, a processo davanti al giudice Francesco Sora per il reato di molestie. Secondo l’accusa, l’uomo, che si era infatuato di Cristina, l’aveva chiamata 57 volte al cellulare, le aveva inviato 97 sms e scritto numerose mail all’indirizzo di posta elettronica. In un’occasione, inoltre, si era presentato sotto casa sua suonandole ripetutamente al citofono.

Come faceva Antonio ad avere i dati personali di Cristina?. In quel periodo la donna, sposata e con due bambini, stava cercando lavoro e aveva mandato alcune richieste anche su internet. Le aveva risposto l’imputato, sposato con una romena, dicendole di essere un imprenditore di Como e chiedendole di inviargli un curriculum con tutti i suoi riferimenti. “Abbiamo cominciato a mandarci messaggi su facebook”, ha raccontato Cristina al giudice, “e pensavo fosse nata un’amicizia. Ci si raccontava cosa si faceva da mangiare e si parlava del più e del meno, mio marito sapeva tutto, non c’era nulla di male”. Antonio, però, si era infatuato e aveva cominciato ad inviarle messaggi di natura più intima: “Ciao, Cristina, posso invitarti a mangiare una pizza? Così mi lasci guardare i tuoi occhioni blu…mi manchi tanto…non riesco a dimenticarti…sei sempre nei miei pensieri, dimmi di sì senza litigare…vogliamoci bene, come amici no”.

Una sera, Cristina se l’era trovato davanti a casa sua. “Non l’avevo mai visto”, ha detto oggi la donna, “ma l’ho riconosciuto dalla foto su facebook. Era attaccato al citofono, e io ero in casa da sola con mia figlia. A quel punto ho chiamato il vicino. Visto che non gli aprivo, quell’uomo ha iniziato ad insultarmi. Mi ha dato della vacca e della stronza. Poi se n’è andato. Ogni giorno e anche la notte mi mandava tantissimi messaggi e email, ma io non rispondevo”. “Abbiamo aspettato tanto tempo per vederci”, le aveva scritto lui in posta elettronica, “poi finalmente ci vediamo e tu rovini tutto. E’ assurdo, non è giusto…io ti desidero, sei una bambola da sogno. I miei colleghi mi dicono di dimenticarti, io ci provo, ma non riesco”. E ancora: “Ciao Cristina, passavo di là e non ce l’ho fatta a resistere. Volevo vederti, rubarti ancora un bacio, una carezza. Lo sai, mi hai fatto battere forte il cuore. Quando ti ho suonato mi batteva forte il cuore, speravo che mi aprissi, invece no, che tristezza”.

Una settimana dopo che lui si era presentato a casa sua, Cristina, accompagnata dal marito, era andata dai carabinieri a sporgere denuncia. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 24 aprile per sentire il vicino di casa. Per quella data sarà emessa anche la sentenza. L’imputato è difeso dall’avvocato Francesco Cogrossi.

Sara Pizzorni

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