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Piscina, Ceraso e Sozzi: 'Applicare sanzioni superiori e risolvere contratto con SM'

Non si fa attendere la controreplica di Maria Vittoria Ceraso alle risposte fornite dall’assessore con delega allo sport Mauro Platè riguardo alla gestione della piscina comunale da parte di Sport Management: “Le due risposte dell’Assessore Platè alle interrogazioni presentate a dicembre dalla sottoscritta e dal Consigliere Sozzi in merito alla gestione della piscina comunale dimostrano finalmente, senza ombra di dubbio, quanto sbagliata sia stata la scelta di questa Amministrazione di affidare la nostra piscina comunale per 25 anni a Sport Management”. Non solo, la consigliere di minoranza in quota centrodestra ha presentato, insieme al collega Andrea Sozzi, un ordine del giorno da discutere nel prossimo Consiglio Comunale nel quale chiede “l’applicazione della penale di 300 euro non solo per ogni giorno di ritardo rispetto alla tempistica prevista nell’offerta tecnica presentata in sede di gara, ma anche per l’applicazione di tariffe di importo superiore rispetto a quanto stabilito in Convenzione e la risoluzione del contratto come previsto dall’art. 15 che tra le gravi infrazioni prevede proprio il suddetto caso”.

Per motivare le richieste, l’ex assessore della Giunta Perri sottolinea: “I famosi lavori accessori che il gestore avrebbe dovuto realizzare e che rappresentavano il principale elemento qualificante della nuova gestione sono in alto mare in quanto ad oggi, ad oltre un anno dalla sottoscrizione della Convenzione, non è stato presentato in Comune alcun progetto preliminare”. “A quanto pare – precisa Ceraso – è dal 31 maggio 2018 che il Comune sollecita formalmente l’invio del progetto (strano che l’Assessore Platè non abbia accennato nulla nel Consiglio Comunale del 25 giugno quando avevo posto lo stesso quesito con un’interrogazione a risposta orale), dopo numerosi incontri e comunicazioni formali con Sport Management la quale ha fatto sapere in data 4 dicembre di non essere ancora in grado di produrlo. L’Assessore ammette quindi le gravi difficoltà che sta riscontrando a far rispettare le scadenze previste in Convenzione tanto da minacciare l’applicazioni di penali ed l’eventuale risoluzione del contratto”.

La consigliere rivendica anche gli ammonimenti rivolti all’Amministrazione: “Lo avevamo fatto presente in più occasioni a Sindaco e Giunta che non sarebbe stato sufficiente porre vincoli e scadenze in Convenzione per farli rispettare portando l’esempio dei tanti contenziosi che diverse Amministrazioni comunali avevano in essere con il medesimo gestore. Ma anche la risposta all’interrogazione relativa alle tariffe applicate agli utenti del nuoto libero mette in evidenza come tutte le lamentele dei cittadini fossero più che fondate”.

Anche sulle tariffe, poi, la questione è tutt’altra che chiusa: “L’Assessore specifica infatti che le tariffe previste in Convenzione come vincolate (ingresso singolo, pacchetto 10 ingressi e abbonamento annuale) devono essere comprensive di tutti gli oneri che la società deve sostenere o che ritiene opportuno sostenere per eorgare il servizio. In relazione alla presunta obbligatorietà di una quota associativa afferma che il gestore offre una pluralità di modalità di ingresso per accedere al servizio e che per alcune di esse è necessario essere soci e per altre no”.

“La realtà dei fatti – prosegue Ceraso – è però ben diversa da quella dichiarata dall’Assessore. Come ben evidenziato dal volantino promozionale del nuoto libero, che si allega, tutti coloro che vogliono acquistare un abbonamento annuale (tariffa vincolata) devono sostenere una quota di iscrizione di 19 euro, così come coloro che acquistano un pacchetto di 10 ingressi (tariffa vincolata) devono sostenere un costo di 3 euro per EPS ASC (Ente di promozione sportiva). Di fatto quindi il gestore sta addebitando ai cittadini che praticano il nuoto libero in una struttura pubblica costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti in Convenzione, obbligandoli a diventare soci per poter poi usufruire come società di agevolazioni fiscali di cui non potrebbe godere se gli utenti non si associassero alla stessa (esenzione del pagamento dell’IVA sulle tariffe)”. Anche perché si sta parlando “non di una decina di casi ma di centinaia di persone che nei mesi scorsi si sono attenuti a quanto previsto dal Regolamento di Sport Management riportato sul volantino, così come denunciato dai cittadini in Commissione di Vigilanza”.

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