Cinghiali, Confagricoltura: 'Aggiornare norme, tragedia può non rimanere isolata'
L’incidente mortale avvenuto lo scorso 2 gennaio nel Lodigiano lungo l’autostrada A1, costato la vita ad un giovane di 28 anni e provocato dal passaggio di un branco di cinghiali, evidenzia ancora una volta la necessità di intervenire con urgenza per limitare la proliferazione della fauna selvatica. E’ quanto afferma Confagricoltura Lombardia in una nota stampa. “Confagricoltura – si legge ancora – sta lavorando di concerto con gli uffici della Regione Lombardia, sta da tempo sottolineando l’importanza degli interventi di contenimento dei cinghiali e non solo. Alla fine dello scorso anno, infatti, è stato approvato un decreto regionale che prevede un piano straordinario di contenimento della specie cinghiale (Sus scrofa) per il periodo dicembre 2018 – marzo 2019. Un passo in avanti, non ancora sufficiente”.
“Esprimiamo apprezzamento – dice Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia – per l’attivismo dimostrato su questa tematica dall’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi e ci associamo alle sue parole dopo la tragedia dei giorni scorsi”. Secondo Rolfi, infatti, questi incidenti potrebbero essere evitati se la politica nazionale ascoltasse la Regione Lombardia”. Boselli poi aggiunge: “Una visione distorta dell’ambientalismo ha finora impedito l’aggiornamento di leggi nazionali evidentemente non più adeguate alla situazione attuale. Putroppo, come segnalato dagli imprenditori agricoli che vivono sul territorio e che hanno subito numerosi attacchi e danni per milioni di euro, tragedie come quella del 2 gennaio potrebbero non restare isolate se non si interviene con determinazione”. “Sottolineamo infine – conclude il presidente di Confagricoltura Lombardia – come il problema non riguardi solo i cinghiali, ma tutta la fauna selvatica: penso ad esempio alle nutrie che causano devastazioni nei campi ma anche smottamenti e quindi incidenti stradali”.