Cronaca

Le strappò la borsa facendola cadere. Rapinatore condannato 'L'ho fatto per fame'

L’avvocato Priori

Tre anni e quattro mesi per rapina e lesioni. Questa la sentenza emessa oggi dai giudici del collegio del tribunale di Cremona nei confronti di Acheraf Najih, 25enne marocchino, autore di una rapina avvenuta il 16 gennaio scorso a Crema. Al termine del processo i giudici hanno rimesso in libertà l’imputato, che fino ad oggi era in carcere. Molto probabilmente Acheraf, difeso dall’avvocato Guido Priori, tornerà in Marocco con il padre, che là abita e lavora, e che oggi era presente all’udienza conclusiva a carico del figlio. Acheraf è sempre stato senza lavoro e senza una fissa dimora. A Crema frequentava l’ex Ferriera, un fabbricato industriale abbandonato lungo il canale Vacchelli. “Ho agito così per fame e per l’hashish”, aveva detto a suo tempo il marocchino nell’interrogatorio. Quando era stato individuato, il 25enne aveva ammesso le sue responsabilità e si era scusato. Alle 20,15 del 16 gennaio scorso l’imputato aveva avvicinato la sua vittima, una 24enne albanese residente a Crema che dopo aver parcheggiato in piazza Garibaldi aveva raggiunto la colonnina per prendere il biglietto della sosta. Mentre stava inserendo le monetine, il marocchino le aveva afferrato la borsa, tentando di strappargliela. La ragazza, però, era riuscita a trattenerla per le maniglie, ma per poco, in quanto il rapinatore, continuando a tirare, aveva avuto la meglio. La 24enne, strattonata, era finita a terra e aveva battuto la testa sull’asfalto. Il marocchino era quindi fuggito con la refurtiva verso via Griffini, infilandosi nel vicoletto che esce in via Stazione. La vittima, una volta rialzatasi, l’aveva inseguito, gridando e chiedendo aiuto, tanto che una passante che era a passeggio con il cane si era unita a lei nell’inseguimento. Purtroppo il rapinatore, che nel frattempo si era unito ad un complice mai identificato, era riuscito a fuggire. Nella borsa c’erano gli effetti personali, i documenti, il bancomat, contanti e il telefono. La giovane, che in seguito aveva accusato dei dolori alla testa, era stata costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Grazie alle immagini delle telecamere della zona e all’applicazione di localizzazione installata nel telefono, il giorno dopo la polizia era riuscita ad identificare e a rintracciare l’autore della rapina proprio nell’ex Ferriera. La borsa era stata trovata con ancora tutto all’interno e il 25enne aveva da subito ammesso le sue colpe.

Sara Pizzorni

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