Pendolaria 2018: la Bs-Pr ancora tra le 10 linee peggiori d'Italia
A pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario stabilito da Trenord, che ha visto la soppressione di numerose corse, sostituite da autobus, arriva il responso di Pendolaria 2018, che punta il dito ancora sulle linee ferroviarie cremonesi: in particolare, tra le dieci peggiori linee d’Italia si trova al quinto posto la Brescia-Casalmaggiore-Parma: “92 km, percorsi a 46 km/h di media su cui i pendolari riscontrano quotidiani disagi e condizioni non degne di un collegamento tra centri urbani importanti e tra due delle regioni ricche e a maggiore domanda di pendolarismo in Italia” si legge sul rapporto.
Ma i problemi cremonesi non si fermano lì: “mentre in Lombardia sono aumentati i collegamenti tra i centri urbani principali, sono stati ef-fettuati pesanti tagli agli altri territori, come nele province di Cremona, Mantova e Rovigo” evidenzia il rapporto. A maggior ragione la situazione risulta problematica laddove i treni sono stati sostititi con i bus, come accade nel nostro territorio per la Milano-Cremona-Mantova (“soppressione di corse, sostituite con bus e tagli ai collegamenti serali verso i capoluoghi delle province più periferiche della Lombardia” si legge nel rapporto e le linee Brescia-Cremona e Brescia-Casalmaggiore-Parma.
“E’ una Lombardia che sembra guardare al passato più che al futuro quella che viaggia con il nuovo orario ferroviario di Trenord entrato in vigore il 9 dicembre. Oltre 150 treni soppressi e/o sostituiti con bus, investimenti al palo e materiale rotabile vetusto: il 46% dei convogli ha infatti più di 32 anni, come segnala lo stesso comunicato di Trenord” commenta Legambiente Lombardia. “Tutto ciò nonostante il notevole aumento tariffario (+ 30% dal 2010) che, unitamente all’aumento del numero di viaggiatori (oltre 750.000 nei giorni feriali del 2017, +7% rispetto al 2014), avrebbe dovuto portare ossigeno alla qualità del servizio ferroviario. Invece sulle linee e negli orari del trasporto pendolare la resistenza umana dei viaggiatori viene ancora messa a dura prova. E non è certo credibile l’annuncio di una maggior regolarità che Trenord annuncia, senza troppe perifrasi, come obiettivo da conseguire a spese di impietosi tagli alle corse e ai collegamenti”.
Sono diciotto le linee soggette a modifiche con il nuovo orario. “In un momento in cui si sta discutendo di come rendere concreti gli impegni per limitare le emissioni in atmosfera a causa del cambiamento climatico, la Lombardia taglia le corse dei treni e sposta i passeggeri su bus: un controsenso” commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Sappiamo che ormai la capacità della rete ferroviaria lombarda è al limite ma, ancora una volta, sono le fasce più fragili della popolazione e i territori più deboli a rimetterci, a partire da chi, per scelta o per necessità, come nel caso degli studenti, non dispone di automobile. Regione Lombardia aumenti i finanziamenti al trasporto pubblico. Il futuro della nostra regione passa anche attraverso una seria riqualificazione del trasporto collettivo in cui la ferrovia ha un ruolo fondamentale per evitare di appesantire di nuovo asfalto il territorio”.