Cronaca

Università degli Studi di Brescia, aperto l'anno accademico

Per il secondo anno consecutivo si è svolta all’Ospedale di Cremona la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università degli Studi di Brescia 2018/2019 per le attività didattiche dei Corsi di Studio delle Professioni Sanitarie: Infermieristica e Fisioterapia (ASST di Cremona) e Assistenza sanitaria (ATS della Val Padana).

La cerimonia molto suggestiva e coinvolgente è stata moderata da Camillo Rossi (Direttore Generale dell’ASST di Cremona) e da Maurizio Tira (Rettore Università degli Studi di Brescia).

“È un onore ospitare anche quest’anno l’inaugurazione delle attività didattiche dell’Anno Accademico 2018-2019 dell’Università degli Studi di Brescia, – ha spiegato Camillo Rossi – di cui l’ASST è sede distaccata per i Corsi di Studio di Infermieristica e Fisioterapia. Un evento che ha sempre un valore simbolico forte, auspicio fiducioso per il futuro professionale e personale delle giovani matricole.”

“L’apertura dell’anno accademico significa riconoscimento di saperi e competenze delle professioni sanitarie – ha continuato Rossi – che nelle sedi di Cremona riguardano complessivamente 286 studenti per un totale complessivo di 4.100 ore di tirocinio; 169 docenti, 325 assistenti di tirocinio, 24 tutor clinici e 6 tutor professionali. Figure che, insieme, contribuiscono a rendere unico il percorso di studi di ciascun corsista, con l’obiettivo di prendersi cura della persona.”

“Il Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria – dichiara il Direttore Generale dell’ATS della Val Padana, Salvatore Mannino – è in grado di fornire importanti opportunità per gli studenti iscritti e per coloro che lo sceglieranno; offre, infatti, una formazione orientata alle attività di prevenzione e promozione della salute che rispondono ai molteplici bisogni emergenti – in costante evoluzione – cui la sanità pubblica oggi deve sapere far fronte.”

A seguire l’intervento del Sindaco Gianluca Galimberti: “Oggi più che mai la cura della persona deve rispondere a un modello assistenziale che si colloca nella relazione – per rispondere ai mondi della fragilità – ha spiegato Galimberti. Giornate come queste sono importanti perché la nostra epoca ha bisogno più che mai di studenti e docenti, per promuovere la ricerca e creare legami col territorio.”

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