Cronaca

Dopo 40 anni va in pensione Lelio Saliola, 'memoria storica' del tribunale di Cremona

Saliola con la dirigente del tribunale Laura Poli

Per lui, il tribunale di Cremona non ha segreti: Lelio Saliola, segretario della cancelleria di presidenza, è da tutti considerato colonna portante e memoria storica del palazzo di giustizia. Anche per lui, storico dipendente, è arrivato il momento di andare in pensione. Quasi quaranta gli anni trascorsi a lavorare in tribunale.

Molisano di origine e cresciuto a Roma, ultimo di nove figli, Saliola è approdato in tribunale il 2 marzo del 1981. E’ stato autista, ha partecipato al concorso nazionale per assistente giudiziario, ha lavorato in tutti i settori, dal civile, al penale, all’amministrativo, fino ad arrivare alla segreteria della presidenza. “Mi sono occupato di servizi elettorali, di attività sindacali, ho vissuto la trasformazione di questo palazzo. Spero di aver portato qualcosa di positivo”, ha detto un commosso Lelio Saliola, che questa mattina nell’aula dell’assise è stato salutato veramente da tutti: dalla presidente del tribunale Anna di Martino alla dirigente Laura Poli, dal procuratore Roberto Pellicano a tutti i magistrati e al personale amministrativo. Nessuno ha voluto mancare: baci, abbracci, strette di mano, e tanti, tanti ricordi che sono affiorati nella mente di ognuno che negli anni ha avuto modo di lavorare con Lelio.

Saliola (a destra) con il procuratore Roberto Pellicano

Ben otto i presidenti che Saliola ha visto succedersi nella sua lunga carriera lavorativa. “Il primo è stato Antonino De Blasi, e forse”, ha scherzato Lelio, “se sono rimasto a Cremona è anche per colpa sua. E poi l’ex presidente Roberto Mazzoncini, che ha fatto tanto per questo tribunale, Ercole Ciaburri, grazie al suo impegno i dipendenti lavoravano in ottime condizioni”. “Poi”, ha ricordato, “c’è stato un cambiamento radicale con l’accorpamento con Crema. E’ stata l’era dell’informatica”. Un ricordo particolare, Lelio l’ha voluto dedicare agli avvocati del foro cremonese, citando gli studi Groppali, Tirindelli, Gualazzini: “la loro arte oratoria e le loro arringhe facevano rimanere la gente estasiata, uomini di una cultura immensa. Adesso la vita è cambiata, i tempi sono più veloci”. Lelio Saliola ha voluto rivolgere un saluto e un ringraziamento particolare a tutti i liberi professionisti con cui ha lavorato, “per gli ottimi rapporti di collaborazione e di stima reciproca instauratisi nel corso degli anni. Con la loro cordialità e amicizia hanno reso più piacevole e sereno il mio lavoro in tribunale”.

“Una persona diversa dall’ordinario dipendente statale”, ha detto di lui la dirigente Laura Poli. Parole di elogio e di apprezzamento anche da parte del giudice Pierpaolo Beluzzi e della collega Maria Stella Leone, che ha sottolineato la sua grande disponibilità nel cercare di risolvere i problemi che all’inizio l’accorpamento con Crema aveva inevitabilmente creato. Ha voluto parlare di Lelio anche la nuova presidente del tribunale Anna di Martino: “sono l’ultima arrivata”, ha detto, “ma con Lelio in questi mesi ho avuto una relazione particolare, era la persona a me più vicina e quando mi ha detto che sarebbe andato in pensione ho avuto il panico. Sono molto rammaricata, lui è una memoria storica e una persona piena di umanità e dalla competenza universale”. “Oggi per lui finisce un’esperienza lavorativa”, ha aggiunto la presidente, che, scherzando, gli ha lanciato un invito: “Qualora a casa dovesse annoiarsi, gli ricordo che il volontariato in tribunale si può fare…”.

Cosa farà Lelio Saliola a casa? “Da domani sarò un pensionato come tanti, ma non starò fermo, non metterò le pantofole. Ho tanti interessi, dedicherò più tempo a me stesso e a mia moglie (che lavora in procura n.d.r.), e magari farò qualche viaggio. Un grazie e un abbraccio a tutti”.

Sara Pizzorni

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