Cronaca

I penalisti: “Lasciati soli dalla politica, i tempi lunghi non dipendono da noi"

Gli avvocati Alessio Romanelli, presidente della Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi” e Maria Luisa Crotti, vice presidente della Camera Penale Distrettuale della Lombardia Orientale.

Riforma della prescrizione, dell’ordinamento penitenziario e legittima difesa. Questi i principali temi sui quali si battono gli avvocati iscritti alla Camera Penale della Lombardia Orientale che hanno aderito all’astensione indetta dall’Unione Camere penali italiane. “Anche da noi c’è stato un ottimo risultato a livello di partecipazione”, hanno detto soddisfatti gli avvocati Maria Luisa Crotti, vice presidente della Camera Penale Distrettuale della Lombardia Orientale, e Alessio Romanelli, presidente della Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi”. Oggi, presso la sede dell’Ordine degli avvocati di Cremona, si è tenuto un incontro per esprimere la forte contrarietà all’accordo di governo sul processo penale che prevede la riforma della prescrizione e non solo.

“Non è colpa degli avvocati se i reati si prescrivono”, hanno tenuto a precisare i due legali. “Tra l’altro”, ha spiegato il presidente Romanelli, “negli ultimi dieci anni il numero delle prescrizioni si è dimezzato, e, lo dicono le statistiche, la gran parte delle prescrizioni matura tutta nella fase delle indagini preliminari dove il difensore non interviene assolutamente, e comunque sempre per un ritardo nella fase iniziale”. Un problema, questo, che secondo i legali potrebbe essere risolto se il governo mettesse a disposizione “fondi, mezzi e persone”.

“Non è solo un problema che riguarda la prescrizione”, ha sottolineato l’avvocato Romanelli. “C’è un modo di muoversi che ci preoccupa molto: ad esempio, lo stravolgimento della riforma dell’ordinamento penitenziario, diventato in questo modo un tradimento degli Stati generali dell’esecuzione penale, e il disegno della riforma della legittima difesa: una norma manifesto, nel senso che non serve di sicuro ad evitare che un domani ci sia un procedimento per verificare se chi ha agito, anche all’interno del proprio domicilio, l’abbia fatto rispettando la causa di giustificazione. Questa è una norma manifesto per dire che c’è una sorta di diritto alla giustizia sommaria o alla vendetta privata. Sono messaggi sbagliati, non si può riformare a colpi di decreto o di emendamenti senza una riflessione profonda che coinvolga gli avvocati e i magistrati. L’astensione è proprio per questo: c’è necessità di intervenire per riflettere insieme ai cittadini e anche ai contribuenti, perché la giustizia è una macchina che costa e che deve essere efficiente”. Il presidente Romanelli ha poi concluso precisando che “l’astensione gli avvocati non allunga il processo perché è considerata un legittimo impedimento del difensore, e quindi la prescrizione è sospesa”.

“Non ci fermeremo alle astensioni”, ha detto a sua volta l’avvocato Crotti. “Sappiamo bene che è un’arma spuntata, ma è l’unica che abbiamo, anche se tenteremo di avere un filo diretto con i cittadini e magari di fare anche volantinaggio, ma l’astensione per ora è il mezzo più diretto per dire che non siamo d’accordo”.

“Non ci sentiamo ascoltati dalla politica”, ha detto ancora la vice presidente, che ha fatto riferimento all’incontro pubblico organizzato a Bergamo dalla Camera Penale della Lombardia Orientale. “Volevamo confrontarci con la politica senza barricate, ma ieri non è venuto nessuno. Ci sono vari esponenti politici nella nostra zona, penso ad esempio al ministro Toninelli o al senatore Vito Crimi. Vivono dalle nostre parti, perché nessuno si è presentato?. Noi non facciamo parte del popolo italiano? O è solo quello che possiamo turlupinare a forza di slogan?”.

E poi un attacco a Marco Travaglio, direttore de il Fatto Quotidiano, secondo cui la Camera Penale è una lobby degli avvocati dei ricchi. “Per quanto ci riguarda”, ha risposto l’avvocato Crotti, “facciamo difese d’ufficio, gratuiti patrocini, e le astensioni non hanno alcun effetto sulla durata della prescrizione. Sì, i difetti di notifica causano un rinvio dell’udienza, ma è ciò che dice il codice, la colpa non è dell’avvocato che rileva il difetto, ma di chi non ha fatto bene a monte. Si dice che i pm lavorino moltissimo, e sicuramente è vero, ma allora, invece di sostenere che per colpa nostra il lavoro non va a buon fine, perché il ministero non mette a disposizione strutture, personale, mezzi, invece di puntare sull’allungamento della prescrizione?. Se dicessero a noi cosa fare per risolvere il problema, diremmo: assumete, assumete, assumete, formate, formate, formate”. “Ma purtroppo”, ha concluso l’avvocato Crotti non senza ironia, “non decidono gli avvocati, nonostante siano considerati una lobby tanto potente…”.

Sara Pizzorni

Alcuni degli avvocati della Camera Penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi”

 

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