Cronaca

LA DEBACLE DI TRENORD Maxi ritardi e cancellazioni in tutta la provincia

E’ di nuovo caos sulla linea ferroviaria a cui i pendolari cremonesi si affidano ogni giorno per spostarsi verso Milano. I problemi sono iniziati molto presto, sul convoglio in transito da Cremona alle 6.15, segnalato con 39 minuti di ritardo a causa di un guasto agli impianti di circolazione.

Va ancora peggio per il successivo, il Cremona-Milano Porta Garibaldi delle 6.35, che ha accumulato ben 95 minuti di ritardo (in questo senso in molti hanno notato la discrepanza tra quanto appare sul sito di TreNord, che indica 49 minuti di ritardo, e quanto si vede sui tabelloni in stazione a Crema, dove ne erano segnalati appunto 95) a causa di un guasto al treno verificatosi alla stazione di Castelleone.

Ed è stato qui che i passeggeri del regionale 10458 si sono trovati protagonisti di una scenetta comica, non fosse per il freddo, la pioggia e il fatto di non riuscire a recarsi a lavoro. Percorso appena un metro dalla ripartenza il convoglio si è bloccato, senza corrente elettrica. Dopo mezz’ora senza alcuna informazione i pendolari sono stati avvisati di un guasto e il capotreno ha annunciato l’arrivo del treno successivo. I viaggiatori, a piccoli gruppi, sono stati fatti spostare sul convoglio appena giunto (comunque con 15 minuti di ritardo), salvo poi trasferirli sul treno originario che macchinista e capotreno erano riusciti ad aggiustare.

Finalmente ripartiti, qualcuno ha fatto notare a quest’ultimo i mancati avvisi e l’uomo si è giustificato con un: “Sto lavorando. Non sono qui a giocare a snake (giochino elettronico presente sui cellulari Nokia dei primi anni 2000, ndr)“.

“Questo dà l’idea della tecnologia che gravita attorno a Trenord”, ha commentato cinico sul proprio profilo social l’ex consigliere comunale di Crema Christian Di Feo, pendolare anch’egli come molti altri che per calmare la frustrazione si sono fatti una risata, seppur amara.

Non è andata meglio per il treno in partenza da Cremona alle 6.54, in ritardo di 16 minuti per un altro guasto, stavolta a un passaggio a livello. Il problema di Castelleone peraltro si è ripercosso poi sulle altre corse della Cremona-Treviglio: la corsa delle 6.52 è infatti terminata nella suddetta stazione, anziché giungere a destinazione, mentre chi viaggiava da Treviglio verso Cremona si è ritrovato ad accumulare ritardi fino a 35 minuti.

Situazione difficile anche per chi è diretto a Mantova, che si è visto sopprimere il treno delle 7.40: Trenord ha segnalato la possibilità di utilizzare al suo posto quello delle 7.30 in arrivo da Milano.

Soppresso, infine, anche il Mantova-Cremona delle 10.15, che verrà sostituito da un servizio autobus. Cosa che peraltro è già prevista per una serie di altri convogli, che per consentire lavori di manutenzione saranno sostituite da bus per tutta la settimana (vedi articolo).

Situazione nera anche sulla Brescia-Parma. L’ennesima da aggiungere alla già lunghissima lista dei disagi – ritardi, soppressioni, treni piccoli rispetto alle esigenze di traffico – della linea. E’ stato il 20333 a subire i disagi maggiori. Avrebbe dovuto partire alle 8.15 da Casalmaggiore ma è giunto alla stazione 20 minuti dopo (e senza nessun annuncio sulle App o sul sito). Arrivato a Casalmaggiore è stato preso d’assalto dai pendolari in attesa di andare a Parma (e già in ritardo). A quel punto, e con i viaggiatori in sovrannumero già a bordo, il capotreno ha deciso che così pieno non si poteva procedere.

Alla fine poi il treno è ripartito colmo, a pochi minuti dalle 9. Il successivo per Parma è annunciato con 27 minuti di ritardo. Non c’è mai fine alla vergogna.

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