Cronaca

Atti sessuali con 13enne: marocchino patteggia un anno e nove mesi

L’avvocato Balzarini

Accusato di aver compiuto atti sessuali con una minorenne, un marocchino di 33 anni, Saddik Kroud, ha patteggiato davanti al gup Elisa Mombelli: in accordo con il pm Francesco Messina, il patteggiamento finale è stato di un anno e nove mesi, pena sospesa. Il giovane, assistito dall’avvocato Andrea Balzarini, era accusato di aver costretto una ragazzina cremonese di soli 13 anni a subire rapporti orali. La giovanissima vittima, che oggi ha 16 anni, si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Fabio Galli, che avrebbe voluto di più. “Non è tanto l’entità della pena”, ha commentato il legale di parte civile, ma il beneficio di averla sospesa”. L’avvocato Galli, infatti, avrebbe voluto un’imputazione più pesante, quale quella di violenza sessuale anziché quella di atti sessuali. “La mia cliente, infatti, ritiene di aver subito una vera e propria violenza”.

I fatti risalgono tra il febbraio e il marzo del 2016. I due si erano conosciuti in un ristorante di Cremona dove lei era insieme ai suoi genitori e alla cuginetta. Ad un certo punto le due ragazzine erano andate nel cortile del locale per fare un giro. Nel ristorante c’era anche il marocchino che le aveva raggiunte fuori. “Come sei bella, complimenti”, era stato il suo approccio. Il marocchino e la 13enne avevano così cominciato a parlare. Tra un complimento e l’altro, lui le aveva chiesto il numero di cellulare, ma lei in un primo momento aveva rifiutato. Poi, davanti alle continue insistenze, si era lasciata convincere a fargli uno squillo per fargli memorizzare il suo numero. Quella stessa sera, una volta a casa, lui le aveva mandato un sms. Tra i due c’erano stati scambi di messaggi fino a quando il marocchino le aveva proposto di inviargli delle foto. Lei aveva rifiutato, ma poi, davanti alle continue richieste, gli aveva spedito due sue foto.

L’avvocato Fabio Galli

Una settimana dopo lui l’aveva contattata chiedendole di uscire. “Non posso, sto andando a danza”, era stata la risposta della giovane. “Allora ti raggiungo”, le aveva detto lui, e i due si erano visti nei pressi di una palestra in città. “Andiamo a fare un giro in macchina”, le aveva proposto il 33enne, ma lei si era rifiutata. “Allora parcheggio e parliamo”, le aveva detto lui. Ma non c’era stata alcuna chiacchierata. Lui l’aveva afferrata cercato di baciarla e di toccarla, poi l’aveva presa per i capelli costringendola ad inginocchiarsi e a subire un rapporto orale. La ragazza aveva cercato di liberarsi, ma lui le aveva dato dei piccoli schiaffi sul viso. Alla fine, lui si era allontanato e lei era andata a danza.

Qualche giorno dopo il marocchino era tornato alla carica, mandandole un sms. “Come stai?”. Poi le aveva chiesto di inviargli qualche foto. Al rifiuto di lei, il ricatto: “Se non me le mandi vado in giro a dire quello che mi hai fatto”. Le foto gli erano quindi state inviate: questa volta tre foto di lei in ‘deshabillé’. E ancora: “Ci vediamo?”. “No”, e di nuovo il ricatto: “Se non vieni le divulgo”. L’appuntamento, lei, che nel frattempo aveva compiuto 14 anni, glielo aveva dato nei pressi della sua scuola. “C’è gente”, aveva pensato, “è giorno e non succederà nulla”. E invece lui l’aveva portata in un vicolo dove l’aveva presa per i capelli costringendola a subire un secondo rapporto orale. La ragazza era poi riuscita a liberarsi e a fuggire via.

Questi fatti, la giovane li aveva raccontati prima alla sorella e poi ad un’assistente sociale. La denuncia era stata sporta in Questura. Grazie alle indicazioni della vittima, il marocchino era presto stato rintracciato. L’uomo ha ammesso i fatti, ma si è difeso dicendo che lei era consenziente e che gli aveva detto di avere 19 anni.

Sara Pizzorni

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