Cronaca

Polizze fantasma: chiesto il rinvio a giudizio per l'assicuratore Franco Romani

La procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio dell’assicuratore cremonese Franco Romani, 63 anni, ex sub agente di Generali Italia Spa, accusato di appropriazione indebita aggravata, truffa aggravata e autoriciclaggio. Secondo la procura, negli anni Romani si sarebbe intascato qualcosa come 4.206.895,00 euro tra polizze fantasma, e cioè prodotti assicurativi spacciati come emessi dalle Generali, quietanze contraffatte o, in caso di polizze vere, premi mai girati alla Compagnia Generali Italia. Chiesto il processo anche per la moglie Rossella Marina Biadico, 58 anni, lei con l’ipotesi di accusa di riciclaggio. Entrambi i coniugi avrebbero operato su una trentina di conti correnti a loro intestati.

Nei giorni scorsi Romani ha depositato negli uffici della procura un lungo memoriale contenente le sue osservazioni. Ora si attende la fissazione dell’udienza preliminare.

Su richiesta della procura, e si tratta del primo caso a Cremona, il gip Pierpaolo Beluzzi, confermando il quadro accusatorio del reato di autoriciclaggio, aveva già emesso il decreto di sequestro preventivo dei beni mobili ed immobili di proprietà degli indagati, facendo sequestrare dalla guardia di finanza alcuni rolex, poi risultati essere falsi, parecchio oro, l’appartamento di famiglia, una Fiat 500 e 7.000 euro in contanti.

La presunta frode era stata scoperta quando uno dei 590 clienti di Romani gli aveva chiesto il riscatto della polizza per pagare le tasse. Peccato che la polizza non era mai esistita. Di clienti, per lo più provenienti dal cremonese e dal bresciano, Romani ne avrebbe truffati 52. E avrebbe continuato a farlo anche dopo che gli era stato revocato il mandato. L’ex sub agente, che è stato anche allenatore della Ju-Vi in serie B, lavorava da vent’anni nell’Agenzia di corso Settembre (già Assicurazioni Generali spa- agenzia principale di Cremona est). A presentare in procura querela a suo carico era stato, nel dicembre scorso, il responsabile dell’Agenzia Angelo Ronca al quale un mese prima erano arrivate critiche sui prodotti assicurativi che la Compagnia avrebbe asseritamente offerto ai clienti.

Franco Romani è accusato di appropriazione indebita aggravata in quanto per la procura fino al dicembre del 2017 avrebbe stipulato polizze assicurative e d’investimento, appropriandosi di somme di denaro pari a 1.494.112,00 euro, omettendo di versarle all’Agenzia di Assicurazioni: in particolare, a fronte della ricezione delle somme da parte dei clienti attraverso pagamenti in contanti e titoli di credito all’ordine di se stesso, avrebbe raffigurato l’effettuazione di diverse somme di investimento, solo in parte realmente disposte, incassandole anche su alcuni rapporti finanziari a lui intestati, non restituendo il capitale investito alla scadenza indicata a seguito delle espresse richieste di restituzione delle somme da parte dei clienti.

Romani deve anche rispondere di truffa aggravata in quanto, sempre per l’accusa, avrebbe proposto e stipulato con i suoi clienti false polizze assicurative e d’investimento finanziario che aveva loro proposto, inducendoli a ritenerle come reali, realizzando così un danno patrimoniale pari a circa 2.712.783,00 euro.

Infine c’è il reato di autoriciclaggio per aver trasferito in attività economico, finanziarie e speculative parte del denaro, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa, in particolare reinvestendo i proventi dei reati di appropriazione indebita e truffa in prodotti finanziari accesi presso la società di gestione Amundi Sgr s.p.a.

La moglie, invece, deve rispondere dell’accusa di riciclaggio in quanto, per la procura, avrebbe trasferito il denaro illecitamente percepito dal marito, facendolo transitare sui conti correnti a lei intestati o riconducibili alla stessa, movimentandolo ed investendolo in prodotti finanziari sino ad arrivare alla loro dispersione.

Sara Pizzorni

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