Ecosistema scuola, Cremona bene a livello nazionale, top per spesa media per studente
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Si conferma sostanzialmente stabile la posizione di Cremona nella classifica stilata da Legambiente nel dossier sull’ecosistema scuola. Nel 2018 la nostra città si piazza al 22esimo posto a livello nazionale, con un coefficiente del 70,48%, quarta lombarda dopo Bergamo (terza), Brescia (undicesima) e Sondrio (sedicesima). A livello di eccellenze, invece, Cremona è terza in Italia per media di investimenti per singolo studente per progetti educativi nelle scuole: si spende infatti in media 60,50 euro per alunno, dietro solo a Reggio Emilia (161 euro) e Mantova (83,50 euro). Non è quindi un caso che il Comune abbia avviato il progetto ‘Reggio Children’ prendendo a modello proprio la città emiliana. Si tratta di un leggero miglioramento rispetto al dato del 2016, quando Cremona si era piazzata al 24esimo posto a livello nazionale.
In generale, in ogni caso, gli edifici lombardi risultano molto datati, secondo quanto si legge nel rapporto: il 79,6% infatti e? stato costruito prima del 1974, contro il 63,6% del dato medio nazionale, solo l’1,0% dopo il 2001. La verifica di vulnerabilita? sismica e? stata eseguita sul 25,8% degli edifici a fronte di una media nazionale del 32,9%; circa la stessa percentuale (25,3%) ha beneficiato di indagini diagnostiche dei solai, con un 4,5% in cui si e? interventi per la messa in sicurezza. Bergamo la citta? dove su tutti gli edifici e? stata fatta la verifica di vulnerabilita? sismica. La Lombardia è anche tra le regioni che hanno stanziato fondi sopra la media per la messa in sicurezza e manutenzione straordinaria e ordinaria degli edifici scolastici. Tuttavia non sempre ai fondi stanziati sono corrisposti quelli spesi, anzi, nel 2017 a fronte di oltre 35mila euro stanziati a edificio per la manutenzione straordinaria, ne sono stati spesi solo 18mila. Anche per la manutenzione ordinaria la capacita? di spesa non e? corrisposta a quella di stanziamento anche se con un avanzo meno rilevante. Seppure le citta? lombarde abbiano speso piu? della media italiana, ben il 51,3% di edifici necessita di interventi urgenti di manutenzione, contro il 46,8% della media nazionale.
Viene definito come “buono”, invece, il dato regionale sulle scuole dotate di strutture per lo sport, ben il 73,6% contro il 53,8% della media nazionale con la Lombardia che si conferma prima tra le regioni italiane. Qualche ombra invece sulla mobilità casa-scuola: solo il 7,6% degli edifici scolastici sono serviti da scuolabus (22,9% la media nazionale); appena lo 0,9% da linee scolastiche (6,1% il dato medio); sopra la media i dati riferiti agli edifici coinvolti nel servizio di pedibus, 7% contro il 5,3%, e raggiungibili in bicicletta grazie alla presenza di piste ciclabili, 11,6% contro l’11%. Nel 92,5% delle mense scolastiche lombarde si servono pasti bio, con una media di biologico inferiore a quella nazionale, 48,8% contro il 53,9%; in tutte vengono serviti pasti contenenti prodotti IGP e DOP e viene richiesta la stagionalita? degli alimenti: nell’81,8% si privilegiano prodotti a Km 0, nell’80% viene raccolto il cibo inutilizzato per destinarlo alle organizzazioni no profit. Ben l’87,5% dei bandi di appalto del servizio mensa richiede criteri ecologici nelle procedure d’acquisto (GPP). Piu? di una mensa su due (54,5%) continua ad usare stoviglie monouso; appena il 16,2% dispone di cucina interna, ben nell’81,6% viene servita acqua di rubinetto.
Solo il 7,1% degli edifici utilizza energie rinnovabili (18,2% il dato nazionale), prevalentemente solare fotovoltaico (59,2%), con una piccola percentuale che proviene da impianti geotermici (1,3%). La produzione di energia da rinnovabili copre il 71% dei consumi degli edifici scolastici in cui sono presenti impianti (59% il dato nazionale). Sono quindi poche le fonti rinnovabili utilizzate e gli edifici sono molto energivori visto che ben il 60,4% e? in classe energetica G, l’ultima. Relativamente al rischio ambientale, l’81,8% dei Comuni lombardi ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto: nel 10,4% degli edifici sono stati certificati casi di presenza amianto e nel 2,7% casi sospetti, sono il 6,1% degli edifici ad aver ricevuto azioni di bonifica. Comuni impegnati anche sul fronte radon (36,4%), con l’1,8% di casi certificati e l’1,2% sospetti. Le scuole con reti wifi rappresentano il 68,6%, mentre meno di una su dieci presenta reti completamente cablate (9,7%). Le situazioni di inquinamento outdoor, infine, riguardano l’8,8% di edifici tra 1 e 5 km da industrie, il 4,8% da una discarica e il 2,1% da aeroporti, mentre il 3,8% delle scuole e? posta entro 1 km da autostrade.