Sport

Colpaccio Italia: allo Zini piega 1-0 la Svezia e convince

 

Italia – Svezia 1-0
ITALIA (4-2-3-1): Giuliani; Guagni, Linari, Salvai, Bartoli; Giugliano, Galli (28’ st Adami); Cernoia (20’ st Iannella), Girelli, Bonansea;  Sabatino (35’ st Giacinti). A disposizione: Pipitone, Mauro, Tucceri Cimini, Parisi, Fusetti, Boattin, Borghetti, Schroffenger, Durante. All. Bertolini.
SVEZIA (3-4-1-2): Musovic; Bjorn, Sembranj, Adolfsson (20’ st Eriksson); Oskarsson (34’ st Glas), Rubensson, Roddar (20’ st Seger), J. Andersson (34’ st Zigiotti Olme); Asslani; S. Jakobsson (34’ st M. Jakobsson), Blackstenius (41’ st Larsson). A disposizione: Lindahl, C. Andersson, Karlenas, Schough, Anvegard. All. Gerhardsson.
ARBITRO: Subotic.
RETE: 12’ st Sabatino.
AMMONITE: Asllani, Adolfsson.

Una buona risposta di pubblico, quella dello ‘Zini’ in occasione dell’amichevole tra la Nazionale femminile e quella svedese: circa 2mila spettatori tra cui numerose giovani calciatrici, Alessandro Costacurta (vice commissario Figc) con la compagna, Martina Colombari, in corsa per diventare presidente della divisione calcio femminile, ma anche Damiano Tommasi (presidente dell’Assocalciatori) e il capitano della Cremonese Andrea Brighenti. Ma soprattutto un’ottima Italia che vince e convince sin dalle prime battute. La Nazionale si dimostra padrona del campo e non accusa alcun timore reverenziale nei confronti di un avversario sulla carta più quotato. Il 4-2-3-1 impostato dal Ct Milena Bertolini è propositivo e fatto di principi chiari: costruzione da dietro (anche a costo di prendersi dei rischi), buon uso degli spazi di mezzo (anche grazie ad un’occupazione dell’ampiezza puntuale) e, in generale, un atteggiamento piuttosto aggressivo senza palla, specialmente nelle marcature.

L’avvio rispecchia l’ottimo approccio delle azzurre anche in termini di occasioni, nonostante il gol non arrivi: già al 1’ Girelli attacca bene lo spazio intermedio tra terzino ed esterno, ma perde all’ultimo un contrasto nel cuore dell’area e la palla si perde sul fondo. Al 10’ invece sempre Girelli mette da destra una palla dietro rasoterra, Bonansea taglia al centro anticipando la diretta marcatrice, ma la sua girata termina a lato. La Svezia si difende bassa con una linea a cinque, anche in virtù del buon possesso palla italiano. Col passare dei minuti, però, il contropiede scandinavo si fa più efficace: al 22’ Blackstenius manca la deviazione sottomisura in area piccola, mentre alla mezz’ora proprio un’uscita da dietro imperfetta fa scattare la triangolazione tra il tridente svedese che porta Sofia Jakobsson davanti a Giuliani, ma Bartoli effettua una grande chiusura. Sugli sviluppi del corner ancora Sofia Jakobsson manda alto da buona posizione, mentre nel recupero viene annullato un gol a Blackstenius per fuorigioco.

Le svedesi escono dagli spogliatoi imponendo alla gara un ritmo forsennato e in poco meno di 5’ costruiscono tre palle gol nitide, le migliori del match. Al 6’ corner corto dalla destra, velo sul primo palo che mette Giuliani fuori causa, ma la palla danza sulla linea e, dopo un batti e ribatti, termina alta per un nuovo corner. Poco dopo l’estremo difensore azzurro si supera in uscita nell’uno contro uno con Sofia Jakobsson, liberata bene davanti a lei, e sugli sviluppi dell’azione Asslani anticipa ancora Giuliani di testa, ma la sua incornata si stampa sulla traversa. Nel momento migliore per le svedesi, ecco il lampo azzurro che decide il match: Bonansea si incunea in area dalla sinistra e da posizione defilata scocca un tiro che Musovic non trattiene e che Sabatino ribadisce in rete. La foga ospite si placa e l’Italia sfiora il raddoppio in un qualche occasionie: Bonansea calcia alto un rigore in movimento, Girelli impegna in una difficile parata il portiere avversario con una botta da fuori e Giacinti, dopo una corsa di 40 metri, calcia debolmente. Per le ragazze di Bertolini qualche  brivido ancora su palla inattiva che però non cambia il risultato.

Comprensibilmente soddisfatta il Ct: “E’ chiaro che quando si affronta una squadra come la Svezia non si può pensare di non concedere nulla, però siamo state determinate e compatte facendo una grande prestazione. Cremona ha risposto molto bene, c’era un pubblico numeroso e caloroso: fa molto piacere essere state qui e aver fatto una bellissima partita”. “Spero – ha concluso Bertolini – possa servire per far crescere il calcio femminile a Cremona e il miglior messaggio che possiamo dare per promuoverlo è stata questa prestazione. Il calcio femminile è un calcio di qualità che trasmette valori positivi, ma soprattutto che piace alle bambine: bisogna dar loro la possibilità di giocare ed è importante che una società importante e blasonata come la Cremonese con queste strutture abbia avviato il progetto delle giovanili e inoltre ha mezzi perché poi sfoci anche in una prima squadra”.

mtaino

Il capitano della Cremonese Andrea Brighenti
Martina Colombari

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...