Cronaca

Finanziamento al terrorismo e riciclaggio: in 6 mesi segnalate 183 operazioni sospette

Somme di denaro sempre più elevate finiscono nel circolo del riciclagio di denaro sporco, oppure a finanziare il terrorismo: sono state ben 183 le operazioni sospette segnalate in provincia di Cremona nel corso del primo semestre del 2018, con un netto incremento rispetto all’anno precedente (primo semestre 2017), quando si erano rilevate 149 operazioni. Ben 34 in più, dunque, a prova che la situazione sembra essere diventata più critica.

I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, in cui sono riportate le segnalazioni di operazioni sospette: quasi 50mila in tutto il territorio italiano solo nel primo semestre 2018. Segnalazioni che arrivano prima di tutto dagli intermediari finanziari, come banche e poste, ma anche da professionisti e operatori non finanziari.

Dall’indagine emerge la progressiva e continua riduzione della componente relativa alla voluntary disclosure, pari a 1.393 unità rispetto alle 3.800 del primo semestre del 2017, mentre aumentano le altre segnalazioni di riciclaggio (47.319 unità, pari a una crescita del 5,3 per cento) e di quelle relative al finanziamento del terrorismo (659 a fronte di 475, con un aumento del 38,7 per cento). Per entrambe le componenti si
tratta in assoluto del maggior numero di segnalazioni acquisite nell’arco di un semestre.

L’aumento delle segnalazioni di riciclaggio, secondo gli esperti, è dovuto ai maggiori livelli di partecipazione al sistema segnaletico da parte di alcune categorie di soggetti diversi da quelli finanziari. La Lombardia si conferma al primo posto per numero di segnalazioni inoltrate nel semestre.

Guardando alla mappa complessiva delle operazioni segnalate, il territorio cremonese si colloca tra quelli in cui le segnalazioni sono tra le 50 e le 60 ogni 100mila abitanti. Per quanto riguarda le modalità di trasferimento del denaro, nel nostro territorio sono state trasferite con il sistema del money transfer (ossia agenzie utilizzate per inviare soldi all’estero) somme tra i 10 e i 20mila euro ogni 100mila abitanti. Poco utilizzato invece il contante: si parla dell’1,3% circa del totale delle operazioni sospette: una caratteristica che accomuna tutte le realtà del nord Italia, mentre questo sistema viene utilizzato molto al sud. Nelle operazioni sospette, molto utilizzato anche l’oro: nella provincia le operazioni in oro dichiarate sospette ammontano a una somma che va tra gli 0,8 e i 3,2 milioni di euro.

Laura Bosio

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