Spettacolo

Il Guarneri del Gesù 1741 ha cantato nelle mani di Znaider sulle note di Mozart e Kreisler

foto Sessa

Il grande violinista americano di origine ebraica Yehudi Menhuin un giorno ha detto: “Un liutaio, fabbricando un violino, permette la nascita dei più bei suoni di miele e d’oro che l’orecchio umano possa intendere”. La sensazione straordinaria di quali suoni meravigliosamente dolci si possano trarre da un violino l’ha avuta il pubblico ieri sera all’Auditorium Giovanni Arvedi per il secondo concerto della Sesta Edizione dello Stradivari Festival. E quei suoni eccezionali uscivano da un Guarneri del Gesù 1741 e dalle straordinarie mani di uno dei più grandi violinisti che oggi calcano i palcoscenici dei teatri di tutto il mondo, Nikolaj Znaider danese di 43 anni, figlio di ebrei polacchi. Quel violino cremonese sembrava estremamente piccolo nelle mani di Znaider, musicista dal fisico possente, ma l’artista ha saputo farlo “cantare” quasi a dimostrare la vicinanza tra il suono del violino e la voce umana. Un suono delicato e dolce che ha incantato il pubblico nel concerto n.3 in sol maggiore di Mozart ma soprattutto nel “Liebesleid” di Fritz Kreisler violinista e compositore e già proprietario dello stesso Guarneri del Gesù. Le atmosfere fastose della corte viennese si potevano quasi toccare mentre Znaider suonava il valzer di Kreisler. Il pubblico è rimasto incantato e il musicista, chiamato a gran voce, dapprima ha concesso un bis con la Sarabanda di Bach, poi tornando a suonare il brano di Kreisler, dolce e sinuoso.
Con Znaider ha suonato l’Orchestra Filarmonica di Torino ormai collaudata esecutrice di un repertorio barocco e classico con la direzione di Sergio Lamberto. Nonostante non sia stato possibile effettuare prove d’insieme con Znaider, l’esecuzione è stata straordinaria (sia negli archi che nella batteria dei fiati) così come l’affiatamento immediato con l’artista danese. Alla Filarmonica di Torino è stata poi riservata la seconda parte del concerto con “La passione” di Franz Joseph Haydn eseguita magistralmente e con il movimento finale bissato per la gioia del pubblico cremonese.
Questa sera alle 21 terzo concerto con James Ehnes e Laura van dei Heijden con la London Mozart Players.

Foto Sessa

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