Cronaca

Le sbattono la testa contro il cofano per rubarle l'auto Tentata rapina: due condanne

L’avvocato Galli

In due, verso le 18,30 del 18 gennaio del 2016, avevano avvicinato una donna al parcheggio di via della Ceramica. Volevano rubarle l’auto, un’Alfa Romeo, ma lei, una 47enne cremonese, si era rifiutata di consegnare le chiavi e a quel punto uno di loro le aveva afferrato il capo sbattendolo contro il montante della portiera. I due si erano poi dati alla fuga a piedi.

Per quella tentata rapina e per le lesioni, Menssif Boujadain, 26 anni, marocchino, è stato processato con il rito abbreviato e condannato a quattro anni di reclusione, mentre il complice, Anas Et Taqy, connazionale di 25 anni che ha scelto il rito ordinario, è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione. La sentenza per quest’ultimo è stata emessa oggi dal collegio composto dalla presidente Anna di Martino con a latere i giudici Francesco Sora e Giulia Masci. Per l’imputato, difeso dall’avvocato Fabio Galli, il collegio ha revocato la sospensione condizionale della pena per un altro episodio di furto commesso nel 2016. Come risarcimento danni alla vittima, parte civile attraverso l’avvocato Paolo Rossi, i giudici hanno deciso una provvisionale di 5.000 euro, più le spese legali, e ordinato l’espulsione dal territorio non appena espiata la pena.

L’avvocato Paolo Rossi

“Dare a me le chiavi della macchina, altrimenti ti sbatto la testa nel vetro”, era stata la frase pronunciata alla donna da Menssif, ed era stato sempre lui, dopo il rifiuto della vittima, a mettere in atto la minaccia. Il complice era stato a guardare. I due erano poi fuggiti senza rubare l’auto della donna perché disturbati dall’arrivo di un’altra vettura. Per la vittima erano state necessarie le cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale che le avevano diagnosticato una prognosi di venti giorni.

Per Anas Et Taqy, il pm Ilaria Prette aveva chiesto una pena di tre anni, due mesi e 900 euro, mentre l’avvocato della difesa ha sostenuto che non ci fossero prove che il suo assistito fosse solo presente materialmente. In Questura, la vittima aveva riconosciuto entrambi i marocchini.

A quell’epoca Menssif Boujadain, il 26enne condannato a quattro anni, era evaso per ben due volte dagli arresti domiciliari dove si trovava in seguito ad una rapina messa a segno ai danni di un minorenne in piazza Cadorna. Era finito nuovamente in manette per evasione e per il furto di un cellulare e poi denunciato per la tentata rapina alla 47enne cremonese.

Sara Pizzorni

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