Cronaca

Area Lucchini, parcheggio interrato ancora chiuso Aumenta il degrado

Sempre più degradata l’area attorno al condominio sorto alla fine degli anni Ottanta sulle ceneri della fornace Lucchini in via Mantova, di fronte alla clinica san Camillo. A parte il cantiere per il consolidamento delle facciate del B&B Hotel da cui si erano staccate lastre di marmo alcune settimane fa, la manutenzione è ridotta all’osso e le strutture, soprattuto quelle che conducono al piano interrato, sono invecchiate male in questi trent’anni. E sì che due anni fa, nel 2016, la stipula dell’accordo tra Comune e i privati titolari dell’area (all’epoca l’Intercondominio Lucchini, il liquidatore e legale rappresentante della società SECOME srl, il rappresentante della spa Dalla Bona) lasciava presagire una rinascita per l’ampio parcheggio sotterraneo, 4700 metri quadrati divenuti di proprietà del Comune. A tutt’oggi l’ingresso a questa parte del sotterraneo è esattamente nelle stesse condizioni in cui si trovava prima dell’accordo: un cancello che sbarra l’ingresso ed erba secca che spunta tra i cordoli. In mezzo, sacchetti di plastica, bottigliette e mozziconi. Non stanno meglio le scale per l’accesso pedonale ai garage, questi di proprietà del condominio, che si trovano di fronte al porticato del negozi: scale sconnesse, sporche, con residui di bivacchi e con alla fine un muro a sbarrare l’ingresso ai garage per evitare l’accesso ai senzatetto, anche se resti di bivacchi sono ancora ben visibili.

L’amministrazione Galimberti aveva lavorato a lungo per dirimere la controversia con i privati che si sono via via succeduti nelle proprietà, controversie legate all’utilizzo degli spazi pubblici e alla concessione di servitù. Nel 2016, dopo un paziente lavoro degli uffici Patrimonio, legale e Lavori Pubblici e dell’assessore Andrea Virgilio, era stato  siglato un accordo che prevedeva il passaggio del parcheggio sotterraneo all’ente locale. Una soluzione che almeno ha posto fine ai problemi di sicurezza riconducibili alla presenza di spazi incustoditi e di aree private aperte all’uso pubblico non regolamentate. Queste aree – si pensava allora – potevano essere destinate ad una molteplicità di utilizzi: parcheggio pubblico, archivio, magazzino o deposito, oppure alla coesistenza di tutte queste funzioni. Nulla di ciò è avvenuto: il nuovo archivio comunale è stato rimandato a data da destinarsi causa altre priorità, e il parcheggio – su cui in un primo momento sembrava esserci l’interesse della clinica San Camillo per la gestione, non è mai diventato realtà. Attualmente appare difficile una sua apertura, anche perchè nel frattempo l’asse di interesse pubblico si sta spostando verso via del Macello, dove un consorzio di imprese sta realizzando il secondo lotto del Polo Tecnologico e dove Aem ha intenzione di realizzare un nuovo parcheggio dietro all’ex mercato ortofrutticolo. g.biagi

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