Cronaca

Tangenti all'ospedale: per Roberto Formigoni il pm ha chiesto il rinvio a giudizio

Davanti al gup Pierpaolo Beluzzi, che da oggi sostituisce la collega Letizia Platè, ora in servizio alla corte d’appello di Brescia, il pm Carlotta Bernardini ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni per il presunto giro di tangenti nella sanità. L’ospedale di Cremona era infatti una delle sedi destinatarie della fornitura di apparecchi diagnostici al centro della presunta corruzione. Da Milano, il procedimento è stato spostato a Cremona per competenza territoriale. Secondo l’accusa, l’ex governatore avrebbe ottenuto dall’ex consigliere lombardo Massimo Gianluca Guarischi utilità per un totale di 447mila euro per garantire un “trattamento preferenziale” alla Hermex Italia dell’imprenditore Giuseppe Lo Presti nelle gare per la fornitura “dell’apparecchiatura diagnostica acceleratore lineare ‘Vero’” in alcuni ospedali, in particolare per quello di Cremona, adoperandosi nel 2012 per sbloccare stanziamenti regionali. Guarischi è già stato condannato in via definitiva a 5 anni come presunto collettore delle mazzette. Oltre a Formigoni, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio anche degli altri imputati: l’ex direttore generale dell’assessorato alla sanità Carlo Lucchina e l’ex sottosegretario alla presidenza della Regione, Paolo Alli. Dopo le conclusioni delle parti, il giudice ha rinviato per la decisione al prossimo lunedì.

A processo a Cremona per la stessa vicenda c’è anche l’ex dg dell’ospedale di Cremona Simona Mariani, accusata di corruzione e turbativa d’asta per la quale si è già aperto il procedimento con il giudizio immediato davanti al collegio presieduto dal giudice Maria Stella Leone con a latere i colleghi Francesco Beraglia e Chiara Tagliaferri. Nella prossima udienza del processo Mariani, fissata al 27 novembre, saranno sentititi i primi due testimoni. Non si esclude, però, che i due procedimenti (Mariani e Formigoni), per ora separati, vengano accorpati. Lo vorrebbe il pm Carlotta Bernardini “per ragioni di economia processuale”, visto che si tratta della stessa inchiesta. Per tutti l’accusa ha già pronta una lista testimoniale di 40 persone.

Sara Pizzorni

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