Pgt in commissione, stralcio strada sud ancora al centro dello scontro politico
“Anche nella vicenda della strada sud, come già visto per il termovalorizzatore e i supermercati, questa amministrazione si mostra incompetente dal punto di vista politico”. Così, dai banchi della minoranza consigliare, commenta la seduta di oggi della commissione Territorio Federico Fasani, tra i principali oppositori delle scelte dell’amministrazione Galimberti in tema di urbanistica e sostenitore della necessità di mantenere il tracciato della strada sud nel Pgt. Oggi, 7 settembre, la Territorio ha esaminato le schede con le osservazioni dei soggetti privati alla variante e le relative controdeduzioni degli uffici. Tra queste, la n.15 era la richiesta della presidente del comitato promotore referendum, Maria Cristina Arata, di non procedere allo stralcio, richiesta respinta. “Si è stralciato qualcosa che un domani altri amministratori in sei mesi potrebbero reintrodurre in una ulteriore variante”, afferma Fasani. “Dal mio punto di vista questa amministrazione non si è nemmeno assunta la responsabilità di introdurre nel Pgt alcun meccanismo che impedisca o renda estremamente difficile la riproposizione del tracciato, ad esempio introducendo altre tipologie di vincolo, ampliando le difficoltà di inserimento paesaggistico, oppure elaborando alternative efficaci per risolvere il problema della congestione di via Giordano”. Inoltre c’è un altro aspetto: “Di solito le controdeduzioni hanno anche contenuti tecnici. Invece quelle che riguardano la strada sud sono esclusivamente politiche. Non ci sono pareri o motivazioni tecniche che sorreggano questa decisione. Fa specie vedere che una scelta così definitiva, che cancella un progetto costato parecchi soldi e in discussione da 70 anni circa, sia basata solo su un ordine del giorno e un indirizzo politico”.
Di parere diametralmente opposto la valutazione dell’assessore Andrea Virgilio, presente in commissione, ma che ufficialmente si esprimerà nel dibattito in consiglio comunale. “Quello di Fasani è stato mio parere un clamoroso autogol: ha chiesto ai tecnici in quanto tempo potrebbe essere reintrodotta la strada sud e la risposta è stata 6 – 8 mesi, quindi ancora meno tempo rispetto a quanto ci vuole per indire un referendum. E si vorrebbe far spendere alla comunità 150mila euro per un referendum su un tema che può essere reintrodotto così facilmente? Inoltre, come ha evidenziato il consigliere Carletti, il Pgt è un documento programmatorio, come si fa ad indire un referendum su un’opera che è solo in programma?”
Altra motivazione più tecnica che ha spinto l’amministrazione a stralciare la strada sud: a giugno di quest’anno sono scaduti i vincoli su quell’area, questo significa che i proprietari dei terreni agricoli non avevano su di essi possibilità di intervento. Un eventuale rinnovo dei vincoli da parte dell’amministrazione avrebbe potuto comportare richieste di indennizzo da parte dei privati. “Un amministrazione seria – afferma Virgilio – che inserisce una previsione non solo nel documento di piano, ma anche in quello dei servizi e delle regole, non dovrebbe lasciare le cose a metà, ma proseguire il percorso. Il centrodestra invece ci ha lasciato con un progetto definitivo ancora da pagare, guardandosi bene da fare quello esecutivo, che tra l’altro avrebbe poi comportato gli espropri delle aree. Si sono fermati appena prima”.