‘Città diventate garage urbano, motorizzazione ha vinto su vivibilità'
Le nostre battaglie dei prossimi anni saranno quelle sul “diritto allo spazio pubblico” che ci spetta, un diritto che ci è stato negato da uno sviluppo urbanistico che ha disumanizzato le città in favore di un solo mezzo di trasporto: l’auto. Attraverso la bicicletta restituiamo spazio e vivibilità alle persone oltre ad aria pulita.
Già, perché l’aria della Pianura Padana è sempre più irrespirabile ed ogni azione messa in campo da un’Amministrazione per una mobilità nuova è auspicabile e non da osteggiare. Il nuovo Piano per la qualità dell’Aria approvato da Regione Lombardia è inadeguato. Rimandare al 2025 il rientro nei limiti di legge per gli inquinanti costringe le persone a respirare aria fuorilegge per altri sette anni. Enormi le spese sanitarie connesse ed i costi delle procedure d’infrazione. Manca, oltretutto, il supporto alla mobilità sostenibile e alternativa, così come divieti misurati ma progressivi per la circolazione di veicoli nei centri abitati.
Tutte le esperienze in corso in città italiane ed europee, di ogni dimensione, mostrano che dove si favoriscono il trasporto pubblico, la mobilità attiva in bicicletta e a piedi, le zone “30” e a traffico limitato, le aree pedonali, il commercio fiorisce e le persone si riappropriano degli spazi pubblici liberati dallo smog, dal rumore e dall’invadenza delle automobili. Ciclisti e pedoni spendono mediamente più soldi nei negozi di quartiere, rispetto ad automobilisti ed utenti del TPL. La facilità di trovare sempre un parcheggio per la propria bici, il minor tempo per il tragitto, i soldi risparmiati nella benzina lasciano qualche soldino in più nelle tasche e maggiore serenità e consapevolezza.
“Mamma perché non posso andare a scuola a piedi?” “Perché c’è troppo traffico”. Ignoranza induce ignoranza, traffico induce traffico. Le auto arrivano fino al cancello della scuola, parcheggiano in doppia fila, sopra i marciapiedi magari lasciando il motore acceso. I Vigili non fanno multe perché multare i genitori davanti alle scuole non è “politically correct”. Invece di preoccuparsi dei parcheggi davanti alle scuole, sarebbe meglio preoccuparsi della salute dei bambini. E’ risaputo che il moto aumenta le difese immunitarie, aiuta il senso dell’orientamento, stimola l’attenzione e la concentrazione anche nelle ore successive. Per non parlare della lotta all’obesità. Inutile riempire ogni ora libera dei nostri bambini con tanti sport: spostiamoci senza auto, camminiamo e pedaliamo in città nella palestra più utile, ecologica, divertente, economica che ci sia.
Solo una mobilità più intermodale ed alternativa all’auto privata potrà salvare le città ed i centri storici. Valorizzare e potenziare il TPL, facilitare la pedonalità e la ciclabilità mentre l’auto deve assumere un ruolo marginale e meno “indispensabile”, è la sfida del presente. Gli interessi particolari di categoria non prevalgano sul diritto alla salute e ad una città vivibile che è di tutti di cittadini. Gesù andava a piedi, don Camillo in bicicletta, per andare a messa non serve l’auto parcheggiata sulla scalinata della chiesa. Da leggere e rileggere i 10 consigli sull’ambiente di Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si” del 2015.