Politica

Cottarelli alla festa del Pd: Non mi candido a sindaco, se Mattarella chiama dico sì

foto Sessa

Grande affluenza questa sera alla festa dell’Unità, dove lo spazio dibattiti ha visto protagonisti Carlo Cottarelli e il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri. Il tema affrontato, “le sfide dell’Italia”, ha dato modo ai protagonisti di dibattere sulle questioni di più stretta attualità. Il cremonese Cottarelli, ormai di casa negli incontri pubblici sotto il Torrazzo, sollecitato dalle domande dei giornalisti Simone Bacchetta e Giacomo Guglielmone ha detto che in caso di crisi di governo, “se Mattarella mi chiamasse per traghettare il paese risponderei di sì. Non ci starei neanche a pensare”. Riguardo ai temi economici, per “Flat tax e reddito di cittadinanza servono 67 miliardi. Basterebbe eliminare l’istruzione: ossia tutte le scuole compresa università”. Una misura non conveniente secondo l’economista per far ripartire l’Italia: “Sui 50 miliardi del costo della flat tax, 35 andrebbero al 20 per cento della popolazione più ricco e solo 1 miliardo al 20 per cento più povero. Quindi andrebbero solo ai ricchi”.

In tema di politica locale, poi, Cottarelli chiarisce che non ha intenzione di candidarsi a sindaco di Cremona: “Ho iniziato il mio lavoro a Milano, all’Osservatorio della Cattolica. Non posso purtroppo lasciarlo a metà”. Sabato la Cremo gioca la prima di campionato, e Cottarelli non vorrebbe perdersela: “Ho un impegno in Puglia al mattino. Ma se atterro in tempo, andrò volentieri allo stadio a tifare Cremonese”.

In apertura di serata, però, Cottarelli, ha iniziato dalla situazione economica italiana: “Noi abbiamo il debito pubblico più alto in Europa, dopo la Grecia, e il tasso di crescita più basso. Il rischio è tale combinato disposto causi una perdita di fiducia e un attacco speculativo nei confronti del nostro Paese. Con l’Italia che potrebbe finire in recessione”. Ma non è un giudizio benevolo nemmeno quello che il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani esprime in riferimento all’attività di governo, a pochi mesi dall’insediamento dell’esecutivo giallo-verde: “Alcune cose non mi sono piaciute. Vedremo nei prossimi mesi cosa succederà con la legge di Bilancio. Finora ho sentito solo chiacchiere. Io, a dire la verità, un po’ preoccupato lo sono”.

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