Lettere

Ancora su don Alberto
e l'utilizzo di piazza
del Comune

da Pedrini Mario

Signor Direttore
Giovanni Lautieri ha guardato attraverso il buco della serratura dentro la spaventosa violenza di “Andrea” e compagni contro il parroco della Cattedrale don Alberto Franzini, “colpevole” di aver interpretato il diritto dei turisti di godere dello spettacolo della nostra piazza Duomo, coperta per metà da una montagna di tubi: il palcoscenico e le attrezzature di concerti offerti dall’Amministrazione comunale.
Lautieri ha così scoperto che Andrea e compagni, investendo don Alberto di connotazioni bestiali e auspicando addirittura mutilazioni corporee presentano sintomi di regressività psicologica verso il sadismo.
E’ questa la seconda volta che don Alberto assume la funzione terapeutica di psicanalista, facendo emergere gli aspetti patologici della rete sociale come è avvenuto la prima volta, quando ha accettato che l’Imam di Cremona esprimesse in Cattedrale le condoglianze per l’uccisione di un parroco francese.
In quel caso don Alberto s’è fatto carico dell’aggressione di alcuni sacerdoti e di fedeli che si sono sentiti umiliati, offesi da quel gesto di condoglianza interumana: nella mentalità dei contestatori di allora, l’Imam, prima di esprimere il suo dispiacere e quello dei suoi correligionari, doveva esser ricondotto dentro lo schema della “normalità”cattolica, senza pensare che, così ridotto, era una forma di colonialismo religioso invece che di carità. Era, tutto ciò , un fatto talmente ovvio che il nostro vescovo Antonio non ha preso le difese di don Alberto.
Questa volta don Alberto ha rivestito il ruolo di terapeuta con persone “normali”, che possiamo incrociare lungo la strada, con un animo così malmesso come quello di Andrea e compagni. E’ successa la stessa cosa a Fontana ministro per la Famiglia e gli Handicappati: per aver detto che è opportuno ridurre gli aborti e promuovere le nascite è stato subissato da uno tsunami di insulti identici a quelli rivolti a don Alberto.
Pertanto: la pubblicazione della protesta del Parroco a salvaguardia della visibilità della Cattedrale ha rivelato come anche la nostra Cremona sia percorsa da disvalori (il disprezzo della carica simbolica della Cattedrale) e di violenza, che vengono celati alimentando l’illusione che tutto va bene.

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