Cronaca

Carcere di Cremona tra i meno sovraffollati, ma con percentuale di stranieri al top

Il terzo sovraffollamento più basso, ma la seconda percentuale più alta di detenuti stranieri in regione. Sono questi i dati che emergono sul carcere di Cremona, secondo il XIV rapporto di metà anno sulle carceri appena pubblicato dall’associazione Antigone. Solo la casa circondariale di Bollate ha un affollamento inferiore alla capacità ricettiva della struttura, mentre Voghera (113,2%) e Cremona (118,6%) sono quelle con il sovraffollamento minore in regione. Ma il dato cremonese rimane relativamente positivo anche se confrontato con carceri di dimensioni paragonabili: a Piacenza la percentuale sale al 122%, a Verona del 150,3%, a Monza è il 156% e Bergamo al 181,6%.

“Fuori – si legge nel rapporto – si dice che in carcere non ci finisce nessuno. Noi in quest’anno di visite abbiamo dovuto registrare che il sovraffollamento è tornato, ed anzi in alcuni istituti non è mai andato via. Gli istituti più sovraffollati che abbiamo visto sono stati probabilmente Como, nel profondo nord, che oggi ha un tasso di affollamento del 200%, e Taranto al sud, con un affollamento del 190,5%. In entrambi la situazione è preoccupante”.

Come detto, a Cremona si registra una percentuale di stranieri molto alta (61,3%), la seconda a livello lombardo dopo Mantova (67,4%), mentre la più bassa è per distacco Voghera con il solo 10,6% di detenuti stranieri. Sopra la soglia del 50% ci sono 8 strutture su 18: oltre a Mantova e Cremona, infatti, ci sono anche Milano San Vittore (58,6%), Busto Arsizio (58,4%), Lodi (57,1%), Brescia – Canton Monbello (55,5%), Bergamo (53,8%) e Como (52,2%).

Per Antigone, in ogni caso, “non c’è un’emergenza stranieri e non c’è un’emergenza sicurezza connessa agli stranieri”. “La detenzione degli stranieri – proseguono dall’associazione – in Italia è diminuita di oltre 2 volte negli ultimi 10 anni. Se nel 2008 il tasso di detenzione (numero dei detenuti stranieri sul numero degli stranieri residenti in Italia) era dello 0,71%, al 30 giugno di quest’anno il tasso è dello 0,33%. I detenuti stranieri sono addirittura diminuiti in termini assoluti rispetto al 2008”. Un’analisi contestata dal Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, attraverso le parole del proprio segretario Donato Capece: “Non è vero che i detenuti stranieri sono calati: nel 2006 erano 13.152, nel 2014 erano 17.462, il 30 giugno 2018 erano 19.868, il 34% circa dei presenti. La maggior parte di loro sono in carcere per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti (il 38,5%), di furto e rapina (23,2%), di lesioni personali volontarie, violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale”.

mt

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