48enne ubriaco prende a pugni la moglie: arrestato 45 giorni di prognosi per lei
La cena, l’incomprensione e poi i pugni contro la moglie. E’ quanto accaduto poco prima della mezzanotte del 17 luglio quando alla sala operativa della Questura è arrivata una chiamata da parte di una ragazza di origine rumena che chiedeva l’intervento della volante per un’animata lite familiare. La volante, giunta sul posto, ha trovato la ragazzina fuori dall’abitazione ad aspettare l’intervento dei poliziotti. Dopo aver acquisito le informazioni su quanto avvenuto all’interno delle mura domestiche gli operatori si sono diretti nella casa dove era avvenuta la lite.
Dopo aver bussato ripetutamente alla porta, gli agenti sono stati accolti da un uomo, in evidente stato di ebbrezza alcolica, con del sangue sul volto e sulla mano sinistra. Immediatamente sentito in merito alla vicenda l’uomo dichiarava di aver appena avuto un normale litigio con la moglie. La donna, probabilmente rassicurata dalla presenza delle forze dell’ordine, è uscita dalla stanza da letto e confidandosi con i poliziotti. Quest’ultima appariva, alla vista degli operatori, con evidenti segni sul viso e sul collo e sanguinava in maniera evidente dal naso. La donna, in un primo momento impaurita e scossa dall’accaduto, ha quindi deciso di svelare quanto successo ai poliziotti. La vittima ha raccontato di aver cenato con la propria famiglia e che il marito, dopo una semplice incomprensione, era passato alle vie di fatto sferrandole diversi pugni al volto. Date le circostanze i poliziotti hanno deciso di portare La donna in ospedale per le cure del caso. La vittima dell’aggressione ha riportato una ferita al dito e una frattura alla mandibola, traumi reputati guaribili dal personale sanitario in 45 giorni, salvo complicazioni.
Contestualmente gli uomini della squadra volante hanno portato lo straniero nei locali della Questura e, dopo gli accertamenti di rito, hanno deciso di trarre in arresto l’uomo per il reato di lesioni personali gravi. L’autore del fatto risulta essere un cittadino romeno, di anni 48, domiciliato a Cremona, disoccupato ed incensurato. Gli operatori di polizia dopo aver ascoltato la donna, hanno attivato i protocolli antiviolenza, collocandola in una struttura protetta.
Anche in questo caso è stata determinante la capacità dei poliziotti, non solo operativa, ma anche di supporto psicologico affinché la donna decidesse di confidarsi prima e di farsi aiutare poi. Il tema della violenza di genere, infatti, è un argomento prioritario per la Polizia di Stato, impegnata non solo nell’attività repressiva, come in questo caso, ma anche sotto il punto di vista della prevenzione. Infatti, sono numerose le iniziative, sia nelle scuole che nelle piazze, volte ad sensibilizzare le fasce deboli su tale argomento sul Polizia di Stato ha avviato una campagna di sensibilizzazione denominata “Questo non è amore”.