Cronaca

Mons. Franzini: uso eccessivo della piazza per concerti, Cattedrale e battistero oscurati

Il palco e la piazza per il concerto di Venditti (foto Sessa)

Dal pulpito della Cattedrale, nell’omelia della messa domenicale, mons. Alberto Franzini è tornato a stigmatizzare l’utilizzo di piazza del Comune per i concerti. Un trend iniziato lo scorso anno, per la rassegna “Acquedotte” che aveva portato in  città Nek, Max Gazzé e Renga e continuato quest’anno con i Simple Minds, primo concerto in Italia del gruppo scozzese, Venditti e Fabri Fibra. Stasera l’ultimo atto della serie 2018 (poi Acquedotte si trasferisce a palazzo Trecchi), con la tappa cremonese di Radio Bruno Estate.

“Ieri – riassume il parroco della Cattedrale –  abbiamo chiesto scusa ai fedeli per il disagio causato dalle impalcature all’esterno che hanno reso difficoltoso l’accesso dalle porte principali della Cattedrale. Però i responsabili della Cattedrale non erano stati avvertiti della situazione. Se avvertiti probabilmente si poteva trovare una soluzione diversa che fosse  più rispettosa della giornata domenicale, che come noto è il cuore della vita liturgica e del culto cristiano nella nostra Cattedrale”.

Parlando con le persone al termine della messa, il discorso si è allargato all’uso della piazza, “che ci sembra, negli ultimi tempi occupata da manifestazioni anche eccessive che ostacolano la visione dei monumenti e della nostra cattedrale. Il palco è enorme, oscura quasi tutto il Battistero e la parte destra della facciata della Cattedrale. Ci si chiede se non possano esserci altri posti in una città come Cremona, per eventi di questo tipo, ad esempio piazza Roma, le Colonie Padane, piazza Stradivari.  Qualche volta – aggiunge Mons. Franzini – dal Comune mi hanno risposto che tutti vogliono la piazza più bella della città. Ma io dico, proprio per questo non dobbiamo deturparla e snaturarla. Non ho voluto fare nessuna polemica, ma dare una risposta ai molti fedeli  che mi hanno fatto notare il loro disagio”.

Sotto accusa anche la preparazione del palco nelle prime ore di lunedì mattina, che ha disturbato la celebrazione della messa delle 8, con trapani e martellate. “Almeno – conclude mons. Franzini – avrei desiderato che qualcuno ci avesse avvertito e magari spiegato che non c’erano altre soluzioni possibili,  l’avremmo compreso”.

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