Economia

Dai turisti 800 milioni spesi a tavola: protagonista la Strada del Gusto

Oltre un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza nel Belpaese è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. In Lombardia, secondo le stime della Coldiretti, la spesa che in un anno i turisti stranieri dedicano alla tavola ammonta a oltre 800 milioni di euro. Le presenze turistiche in regione, nell’ultimo anno, sono salite a oltre 39 milioni, di cui il 39% dovute agli italiani e il 61 per cento agli stranieri. E’ quanto emerge dal report “I viaggi del gusto in Lombardia” diffuso dalla Coldiretti in occasione dell’assemblea regionale a Milano.

Sono oltre 1.500 i chilometri dei percorsi del gusto che costituiscono le dodici Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia, veri e propri itinerari dedicati alle tipicità dei territori a cominciare dalla tavola, che si snodano attraverso 124 comuni tra le Alpi e il Po, mentre sono oltre 300 le specialità enogastronomiche lombarde riconosciute e certificate. La strada del Gusto Cremonese nella Terra di Stradivari con i suoi 560 chilometri è il sentiero del gusto più lungo dell’intera Lombardia e rappresenta oltre un terzo del totale regionale. Un percorso che regala a chi lo attraversa sapori tradizionali come quelli dei tortelli cremaschi, dei marubini (un tipo di pasta ripiena), o come quelli del Torrone di Cremona, dei Baci di Cremona, del Cotechino cremonese, della cotognata o della Mostarda di Cremona. Ma anche il Salame Cremona IGP, da poco riconosciuto da Treccani come eccellenza agroalimentare (leggi qui: Salame Cremona IGP, riconosciuto da Treccani eccellenza agroalimentare).

In totale, invece, sono oltre 1650 le strutture di questo tipo attive in Lombardia, cresciute del 46 per cento dal 2008 a oggi. In quasi due su tre si può mangiare, il 45 per cento offre servizio di alloggio mentre il 36 per cento propone attività didattiche o ricreative culturali. La provincia con il maggior numero di agriturismi è Brescia con 340 attività, seguita da Mantova con 234, Pavia con 225, Bergamo 164, Como 152, Milano 130, Sondrio 119, Varese 89, Lecco 78, Cremona 73, Lodi 34, Monza e Brianza 15.

Secondo l’ultima Indagine Ismea-Qualivita – sempre stando alla Coldiretti – la Lombardia si trova al secondo posto nella classifica nazionale del valore della produzione DOP/IGP food, dietro solo all’Emilia Romagna, con un impatto economico pari a 1,5 miliardi di euro, il 20% del dato nazionale.

L’attenzione verso il cibo e il suo legame con il territorio è confermata anche dal boom delle vacanze in campagna in Lombardia con il numero delle presenze dei viaggiatori italiani e stranieri negli agriturismi che in nove anni sono cresciute di oltre l’80 per cento. “Le aziende agricole agrituristiche – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – sono un potente strumento di conoscenza del territorio a disposizione dei turisti, per apprezzare le nostre specialità enogastronomiche e per scoprire le bellezze paesaggistiche e artistiche”.

Mauro Taino

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