Economia

Turismo, poche strutture e imprese. Cremona terza in Italia per titolari stranieri

Poche strutture e poche imprese, anche giovani, legate al turismo, ma Cremona è la terza provincia italiana per numero di titolari nati all’estero e la seconda regionale per peso dei giovani tra gli impiegati del settore. E’ quanto emerge dai dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su fonte del registro imprese al primo trimestre 2018. In un anno è sceso del 3,4% il numero delle strutture ricettive in provincia di Cremona, il peggior dato regionale e l’unico negativo. Sono infatti solo 84 le strutture turistiche nella nostra provincia, con il solo lodigiano (47) in grado di vantarne di meno. Per inquadrare il problema, basti pensare che Monza e Brianza, terzultima in questa classifica, può disporre di poco più del doppio degli alloggi (186). Sia Lodi (+11,9%) che Monza e Brianza (+2,2%), però crescono a differenza di Cremona che, concretamente, ha visto chiudere tre strutture negli ultimi dodici mesi. Anche in termini di addetti al turismo il dato rimane poco incoraggiante: con una crescita dello 0,1% pari al dato della provincia di Pavia e superiore solo a Lodi che tra il 2018 e il 2017 non ha subito variazioni.

La situazione rimane comunque poco florida anche se si considerano le imprese legate al turismo. Con le sue 1.784 imprese, infatti, Cremona è la quarta peggior provincia lombarda davanti a Lodi (ultimo), Lecco e Sondrio. Numeri che riflettono anche il peso che hanno sull’Italia: 0,5% Cremona, pari a Mantova, e Sondrio e davanti solo a Lodi e Lecco. Se rispetto al 2013 la nostra provincia può vantare una crescita dell’1,8% (su una media regionale del 7,1%), quinto miglior risultato regionale, ma rispetto al 2017 il trend è negativo: -0,6%, con la sola Pavia che fa peggio (-0,7%).

Sono invece 272 le imprese giovani attive nel turismo della nostra provincia che sono tornate ai livelli del 2013. Il dato, sulle quasi 7.500 lombarde, è il quintultimo regionale, con Lodi (fanalino di coda), Sondrio, Lecco e Mantova che ne hanno meno. Il problema è che rispetto al 2017 l’indicatore è calato del 7,2%, il peggior dato regionale, con una crescita zero rispetto al 2013, che rimane comunque il quarto miglior risultato regionale: a fronte di una crescita media lombarda dello 0,4%, infatti, solo Milano (capofila con un +13,6%), Monza e Brianza (+5,1%) e Sondrio (+1,2%) sono cresciute rispetto a cinque anni fa.

Uno spiraglio di luce arriva dal peso che hanno i giovani sul totale degli impiegati del settore. A Cremona infatti il dato arriva al 15,2%, secondo miglior dato regionale dopo Lodi e superiore alla media lombarda del 13,6%. Anche il peso degli imprenditori turistici nati all’estero è d’eccellenza. Poco meno della metà degli operatori cremonesi rientra in questa categoria (43,2%), una statistica decisamente superiore alla media lombarda (35,9%) e seconda solo a Milano (47,5%). Sopra la media regionale (33,7%), anche il peso delle donne: 36,8%, un dato che si inserisce a metà graduatoria tra le province della Lombardia.

Mauro Taino

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