Cronaca

Delegazione cremonese al Colle del Lys per ricordare l'eccidio nazifascista

In occasione del 74° anniversario dell’eccidio di ventisei partigiani, di cui dieci cremonesi appartenenti alla 17° Brigata Garibaldi “Felice Cima”, una delegazione del Comune di Cremona, guidata dalla Presidente del Consiglio comunale Simona Pasquali, ha partecipato alla cerimonia commemorativa che, ogni anno, si svolge la prima domenica di luglio nei pressi della torre innalzata nel 1955 per il decennale della Liberazione, in cima al Colle del Lys, in provincia di Torino. Era presente il Gonfalone del Comune portato dal Commissario Giorgio Bodini e dal Sovrintendente Corrado Gerevini della Polizia Locale. Insieme alla Presidente Pasquali c’erano quest’anno anche alcuni volontari del Servizio Civile Nazionale (SCN), accompagnati dai responsabili dell’Ufficio SCN del Comune. I volontari, per l’occasione, hanno preparato, attraverso ricerche e riflessioni personali, materiale cartaceo illustrato durante il viaggio, nonché magliette dedicate delle quali hanno ideato la grafica.

Dalle 11 il picchetto d’onore del Corpo degli Alpini ha salutato presso il sacrario della torre i rappresentanti istituzionali della Regione Piemonte e dei Comuni di Torino e di Cremona, seguiti dagli altri Comuni insigniti di valore militare e civile ed infine dalle associazioni promotrici con in testa ANPI. La Presidente nazionale di ANPI, Carla Nespolo, nel suo intervento ha lanciato un forte richiamo al rispetto dei valori antifascisti contenuti nella Costituzione Italiana, di cui quest’anno si celebrano i 70 anni della sua entrata in vigore. A seguire, la Presidente Simona Pasquali, i rappresentanti del Comitato provinciale dell’ANPI di Cremona, guidati dal Presidente Gian Carlo Corada, e i volontari del Servizio Civile Nazionale hanno a loro volta reso omaggio ai caduti deponendo fiori e una maglietta commemorativa. Nel pomeriggio si è svolta una passeggiata rievocativa sui sentieri della memoria, che conduce fino alla fossa comune, oggi segnalata da lapidi e targhe.

L’eccidio rimane fortemente legato alla memoria dei cremonesi: tra i diversi patrioti che lasciarono la città come renitenti per unirsi alle bande partigiane, circa un centinaio scelse la destinazione più lontana delle Valli di Susa, Lanzo, Sangone e Chisone (TO) dove era necessario distruggere i collegamenti ferroriari dei nazifascisti con la Germania e la Francia, per interrompere le deportazioni e facilitare l’ingresso degli Alleati nell’Italia settentrionale. Ma i diversi episodi di coraggio dei combattenti partigiani portarono a duri rastrellamenti, uno dei quali avvenne nella notte tra l’1 e il 2 luglio 1944 tra i sentieri boscosi del Colle del Lys. Ne seguirono altri tra il gennaio e il marzo 1945, costando la vita in particolare al comandante Amedeo ‘Deo’ Tonani e al suo vice Sergio ‘Pucci’ Rapuzzi, entrambi cremonesi. Terminata la guerra, nel 1946 le salme dei nostri garibaldini vennero ricondotte alla terra d’origine, con provvedimento del Sindaco Bruno Calatroni, e furono accolte dal popolo con moti di affetto e riconoscenza straordinari. Da allora i reduci del Colle si sono ripromessi di incontrarsi ogni anno in quei luoghi per ricordare. Dal 1961 si è unito a loro anche il Comune di Cremona che, dal 2015, è diventato socio effettivo del Comitato di Resistenza Colle del Lys e che ogni anno partecipa alla cerimonia commemorativa con una propria delegazione.

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