Cronaca

Terremoto 2016, emergenza non finita: volontari cremonesi in viaggio il 30 giugno

L’ennesimo viaggio, l’ennesimo tentativo di portare un po’ di sollievo e conforto alle popolazioni che ancora sperano che qualcosa cambi. Mentre tante, troppe cose restano uguali a quel 24 agosto 2016, giorno della prima e terribile scossa che cancellò la storia e la vita di tantissime persone. 6.0 di magnitudo, a cui seguirono nel tempo le scosse del 26 ottobre (5.9) e quella, la più potente, del 30 ottobre 2016 (6.5). 300 morti, 300 vite spezzate in una terra ricca di tradizioni e di storia, e di gente orgogliosa che non ha mai smesso di lottare.

Sono ancora lì, aggrappati alla loro terra, piegati ma non domi. Finita la prima fase dell’emergenza, gli aiuti si sono via via diradati. E c’è ancora bisogno di aiuto, ognuno per quel che può, ognuno con quello che può. Dal cremonese e dal bresciano l’aiuto non è mai venuto meno. Quella che partirà il 30 giugno sarà l’ottavo viaggio di solidarietà in Centro Italia, l’ottava volta, in meno più di un anno e mezzo, in cui partiranno aiuti da questa terra verso un’altra terra meno fortunata.

Amici Centro Italia è un gruppo di amici, di persone che sin dal primo viaggio si sono resi disponibili a continuare – con l’aiuto fondamentale del WWF di Terni, una delle poche realtà che ancora restano a far la spola sul territorio – a fare quel che si può, ogni volta che si può. Ne fanno parte tra gli altri Federico Corrà, vicepresidente di Confcommercio Cremona, Cosetta Cerri, la moglie, Roberto Gastaldi, il sindaco di Martignana Po Alessandro Gozzi, i Rotam di Remedello, Manuela Fratini, di Parma, Sportfoglio, quindicinale dell’area Oglio Po, ANPANA Calvatone che non ha mai fatto mancare il proprio supporto. Tanti i volontari che sono andati e tornati in questo lasso di tempo, alcuni in maniera continuativa.

Questo ennesimo viaggio sarà occasione di aggiungere una frazione in più tra quelle da raggiungere, Poggio Vitellino. “Durante il nostro ultimo viaggio – spiegano i volontari – avevamo conosciuto alcuni dei suoi abitanti. Ci avevano descritto la situazione come se il terremoto fosse arrivato pochi giorni prima: distruzione ed abbandono! La volontaria sul post ci ha descritto, le scorse settimane, la situazione come drammatica. Purtroppo a quasi due anni dal sisma gli abitanti di questa frazione sono allo stremo. In quelle zone il lavoro non riparte, senza lavoro non arrivano soldi e, senza soldi, non si mangia! Troviamo inconcepibile che nel 2018 ci siamo ancora persone sfollate, ma troviamo assurdo che ci sia gente alla fame. Il 30 giugno saremo là a portare aiuti. Un pacco di pasta costa 1 euro ed anche meno, una scatola di sugo 1,50 insomma non grosse cifre. Vi chiediamo di darci quello che potete anche il poco fa la differenza. Molte persone credono che l’emergenza sia finita… ma purtroppo non è così”.

Restano un paio di giorni per la raccolta. A Casalmaggiore sino a venerdì alle 16 si raccoglie (in comune a Martignana Po o presso la sede di Sportfoglio in via Marconi 1). A Cremona presso la sede della cooperativa in via Marasco 6. Info Cremona 3394108063, Casalmaggiore 3383062377. Già chiusa, per questo viaggio, la raccolta – come sempre straordinaria – dei ragazzi di Remedello. Un grosso quantitativo di pasta è stato fornito dalla OCRIM di Cremona.

In questi giorni intanto si sono attivati i contatti con un’altra realtà cremonese che è scesa nell’ultimo weekend ad Accumoli e a Pescara del Tronto. L’associazione bi.genitori collaborerà in futuro ad ulteriori raccolte. Dopo questo di giugno il prossimo viaggio si conta di poterlo organizzare per settembre, insieme. “Naturalmente e come sempre – chiudono i volontari – chiunque voglia venire a darci una mano o scendere con noi è il benvenuto. Per scelta, e sin dal primo viaggio, la nostra distribuzione è fatta direttamente alle famiglie, senza passare per intermediari. Abbiamo ormai un rapporto di fiducia con numerose ditte del cremonese, e le realtà che ci danno aiuto crescono forse anche per questo. Numerosi i donatori che in questo anno e mezzo sono scesi con noi in Centro Italia, rendendosi conto che l’aiuto è diretto e soprattutto rendendosi conto che non utilizziamo magazzini o depositi dove lasciare quel che raccogliamo. L’aiuto è diretto, e le raccolte si fanno ascoltando le necessità di chi vive lì”.

Nazzareno Condina

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