Caso Kavarna: 'Istituzioni sono unite, i residenti si sentano rassicurati'
La situazione attorno al centro sociale Kavarna è costantemente monitorata dalle istituzioni che questo pomeriggio si sono presentate unite nell’ufficio del Prefetto per rassicurare i residenti del Cascinetto circa unità di intenti e attenzione costante. Oltre al prefetto Paola Picciafuochi, hanno partecipato il sindaco Gianluca Galimberti, l’assessore Barbara Manfredini, il questore Gaetano Bonaccorso, il maggiore dei carabinieri Rocco Papaleo, il comandante provinciale della guardia di finanza Antonino Costa e il comandante della polizia municipale Pierluigi Sforza. La questione al centro del dibattito è quella relativa alla presenza del centro sociale Kavarna nel quartiere residenziale alle porte di Cremona e fa seguito all’esasperazione di molti cittadini per la festa protrattasi per l’intero week end scorso. Nei giorni scorsi il comitato di quartiere aveva incontrato queste stesse istituzioni: “Devo dire di essere rimasta colpita dalla manifestazione di civiltà e dignità di queste persone, in un’epoca in cui non sempre questo accade”, ha commentato il prefetto. “In questa settimana abbiamo dedicato molto tempo, ad una situazione certamente delicata. Sono qui per dire alla popolazione di Cremona e del Cascinetto che deve sentirsi rassicurata, perchè il lavoro che le istituzioni svolgono e che volutamente non viene pubblicizzato, è continuo e costante. Sarebbe sbagliato insinuare il sospetto che questo non avvenga o che non ci sia unità di intenti tra istituzioni, naturalmente nel ruolo che a ciascuno compete”. E’ stato poi il questore Bonaccorso a spiegare che il controllo della zona c’è stato anche durante il famigerato week end del 9 e 10 giugno, un pattugliamento discreto e lungo le direttrici d’accesso al Cascinetto (non all’interno) che ha consentito alcuni sequestri di auto e patenti oltre che di un certo quantitativo di droga per uso personale. “Siamo stati presenti e lo saremo ancora – ha aggiunto il questore – naturalmente commisurando il nostro intervento in relazione alle esigenze del momento”. In altri termini, in situazioni come un rave party (simile alla festa della scorsa settimana), nessuna forza di polizia agirebbe entrando nei locali e sgomberandoli. “L’intervento operativo deve essere modulato rispetto alla situazione che ci si trova davanti”.
Il sindaco Galimberti ha aggiunto poche cose rispetto a quanto già comunicato al termine dell’incontro con il direttivo di quartiere mercoledì confermando che “si sta facendo di tutto per la tranquillità di questa città”. Una città, ha aggiunto il prefetto Picciafuochi, dove “non esistono situazioni di abbandono”. Circa la disparità di trattamento che viene riservata ai frequentatori del Kavarna e ai gestori di locali pubblici – i primi liberi di suonare fino all’alba e di fare feste senza preventive autorizzazioni nella loro sede; i secondi obbligati a rispettare un regolamento comunale che vieta di fare musica oltre una certa ora – il Prefetto è stato chiaro: il Kavarna non è un locale pubblico e come tale non può essere assoggettato alle regole di questi ultimi. Ma “l’ordine pubblico sarà affrontato con maggiore incisività”.
Nel pomeriggio di oggi, peraltro, sono stati affissi ai muri del quartiere dei volantini firmati ‘kavernicoli e kavernicole’ che ribadiscono la disponibilità di avere un rapporto con i residenti del quartiere, rifiutando invece ogni tipo di relazione con giornalisti e rappresentanti delle istituzioni.