Quanto valgono i big data nella filiera agroalimentare? Il 21 giugno al Crit
Nell’economia dell’informazione i dati hanno un valore inestimabile. Anche nella filiera agroalimentare. Per questo l’Osservatorio Smart AgriFood (avviato dal Politecnico di Milano e dall’Università di Brescia), il Campus di Cremona del Politecnico di Milano e il Polo per l’Innovazione Digitale di Cremonapromuovono un Laboratorio di una giornata dedicato al tema “Gestione e valorizzazione dei big data nella filiera agroalimentare”, il 21 giugno (dalle ore 10 alle 17 al CRIT – Polo per l’Innovazione Digitale di Cremona).
Complice il crescente sviluppo delle tecnologie digitali, il settore sta cominciando a maturare consapevolezza rispetto al valore dei dati, e alcuni attori – in particolare i grandi player – guardano con interesse ai nuovi modelli di business basati sulla valorizzazione dei big data. In questo scenario sono diverse le questioni aperte, in particolare legate alla proprietà e gestione dei dati e alla loro valorizzazione a beneficio di tutta la filiera.
Il Laboratorio dell’Osservatorio mira a guidare i partecipanti nella comprensione e definizione delle azioni che possono essere implementate per valorizzare i dati a disposizione, nella propria azienda o nella filiera di riferimento, in un’ottica di miglioramento della propria proposizione di valore e di “business model innovation”.
Al fine di promuovere e supportare il confronto tra gli attori della filiera, il laboratorio sarà fortemente interattivo: a seguito di un’introduzione al tema, i partecipanti, divisi in gruppi, lavoreranno insieme ai tutor (di business e legali) su casi reali da loro stessi proposti prima della giornata di formazione.
La Ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood, che ha sede a Cremona grazie alla presenza del Campus POLIMI e al CRIT-Polo per l’innovazione Digitale di Cremona, ha mostrato chiaramente la rilevanza dei dati nell’AgriFood attraverso i propri dati: il 73% dell’offerta di sistemi di Agricoltura 4.0 in Italia fa leva sui sistemi di big data data analytics; le aziende che hanno adottato queste soluzioni han riscontrato risparmi sull’utilizzo della singola risorsa produttiva che superano il 20% (ad es. concimi, alimenti, antiparassitari, ecc.), con punte anche del 60%; le startup smart AgriFood finanziate con più di 1 milione di € a livello internazionale utilizzano in modo rilevanti i dati nel 96% dei casi.
La ricchezza di molte aziende dell’era digitale si basa sui dati di consumatori e aziende che li utilizzano. Non fa eccezione a questo scenario la filiera agroalimentare del futuro, che produce una notevole mole di dati sia durante le fasi produttive – dalla produzione agricola alla trasformazione alimentare – sia al momento del consumo alimentare. Di chi sono i dati disponibili? E chi li potrà perciò gestire e valorizzare? «Difficile rispondere oggi a questa domanda – è il commento di Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio -, siamo all’inizio di questo fenomeno, ma certamente possiamo dire che gli attori meno pronti e più deboli sono quelli più piccoli e disaggregati: aziende agricole, piccoli produttori alimentari e consumatori. È auspicabile che il valore generato sia distribuito su tutta la filiera agroalimentare e non venga accumulato su alcuni grandi attori, come invece sta accadendo nel web. Se ne è accorto anche il Parlamento Europeo che, in una relazione dell’aprile 2016, si dichiara “preoccupato per il basso livello di consapevolezza circa le potenzialità dei big data e dell’Internet delle cose e per la frammentazione dei relativi sistemi tecnologici, aspetti che aumentano gli ostacoli alla loro diffusione e ne rallentano l’impiego».
Il Laboratorio è rivolto a manager di aziende attive in qualsiasi stadio delle filiere agroalimentare ed alimentare, business development manager, IT manager, sales & purchase manager e legal & contracts manager di aziende dell’offerta tecnologica, startup attive nelle filiere agricola, agroalimentare e alimentare, amministratori pubblici di enti locali o aziende di servizio che gestiscono informazioni rilevanti per il mondo AgriFood e manager di associazioni che desiderano valorizzare questi temi per i propri associati.