Cronaca

Grandinata tra san Daniele e Cella Dati, distrutti interi campi di mais e frumento

Forte ondata di maltempo nel Cremonese. Una violenta grandinata si è abbattuta nel primo pomeriggio di giovedi 31 maggio nella zona che da San Daniele Po corre verso Pieve d’Olmi e Cella Dati, proseguendo verso Derovere, Cà d’Andrea, Torre de’ Picenardi. In venti minuti sono stati allagati e quasi spazzati via dalla grandine interi campi di mais e frumento. E’ avvenuto tutto intorno alle 15. “Abbiamo avuto venti minuti ininterrotti di pioggia, vento e grandine grossa come ciliegie, almeno 2-3 centimetri di diametro. I campi di mais adesso sono allagati e tempestati. Le cascine invase dall’acqua. Il frumento, che era prossimo al raccolto, non c’è più, è stato spazzato via” è la testimonianza di Luigi Sturla, agricoltore di Cella Dati. Le raffiche di vento, particolarmente violente, hanno spostato tegole e divelto i rami degli alberi, ma è stata soprattutto la grandine a produrre forti danni alle colture nei campi.
Nell’attuale fase stagionale la grandine è purtroppo l’evento più temuto dagli agricoltori, per le possibili perdite nei raccolti che può provocare – sottolinea Coldiretti Cremona –. L’andamento anomalo di quest’anno in Italia conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, dal caldo al freddo.
“Stiamo monitorando la situazione e, purtroppo, nei campi è iniziata la conta dei danni – sottolinea Mauro Donda, Direttore di Coldiretti Cremona –. Calamità come questa richiamano in tutti la necessità di avere strumenti di protezione per le imprese quali le assicurazioni. Ed è ancora più fortemente attuale la nostra denuncia contro le insolvenze dello Stato, debitore di mezzo miliardo per il mancato versamento dei contribuiti dovuti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne”.
Nei giorni scorsi  Asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) con il sostegno di Coldiretti ha denunciato il rischio di perdere per colpa della burocrazia centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate a fronteggiare gli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. Sono quasi centomila gli agricoltori che secondo la Coldiretti hanno stipulato polizze assicurative incentivati dallo Stato che ora non sta rispettando gli impegni. A rischio oltre ai fondi comunitari è un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe potenziato ed incentivato, ha denunciato Coldiretti, nel sottolineare che gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto al sostegno alle polizze assicurative.

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