Jazz, samba e bossa nova, magico mix con Stacey Kent
Sorrisi con sguardi d’intesa, i piedi sempre in movimento a tenere il tempo e la propensione all’improvvisazione tipica dei jazzisti: era un gruppo in perfetta sintonia quello in scena ieri sera al Museo del Violino per il quarto appuntamento della rassegna “CremonaJazz” che ha intrecciato il genere musicale di New Orleans con samba e bossa nova secondo lo stile di Stacey Kent. La vocalist si è esibita in auditorium insieme a Jim Tomlinson – suo compagno anche nella vita – al sax e flauto, Graham Harvey al pianoforte e Fender Rhodes, Jeremy Brown al contrabbasso e Josh Morrison alla batteria.
Negli oltre 90 minuti di musica più i bis, la formazione ha proposto i brani dell’album “The changing lights”, con storie d’amore dal sapore agrodolce mitigate dalle sonorità brasiliane di cui Kent si è innamorata quando aveva soltanto 14 anni ascoltando i pezzi del duo Getz/Gilberto. «La ‘saudade’ è la mia pietra angolare -ha spiegato la cantante- definisce una vaga nostalgia di quello che si è perso e di quello che non si è avuto mai». Limpida ed essenziale nella tecnica esecutiva, Stacey Kent fra un brano e l’altro non ha mancato di rivolgersi ai presenti con un accenno di italiano. Le lingue sono infatti la sua passione: originaria del New Jersey, ha studiato e viaggiato in Europa senza trascurare il jazz. Il pubblico si è inserito a più riprese con gli applausi, in un clima disteso dove sull’immancabile presentazione del gruppo il batterista si è lanciato in un travolgente assolo.
Federica Priori
Foto Sessa